Le riforme del PNRR
Accanto a una corretta progettazione degli interventi e a un’efficace attuazione degli stessi, il successo del PNRR dipende in maniera cruciale da un ampio spettro di riforme strutturali. Le riforme sono fondamentali affinché le risorse pubbliche stanziate possano produrre rapidamente opere, beni e servizi, incontrando il minor numero possibile di barriere normative, amministrative e burocratiche.
Il Piano include tre tipologie di riforme:
- le riforme orizzontali - o “di contesto” - portano a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, con esse, il clima economico del Paese, fra cui il PNRR individua la riforma della Pubblica Amministrazione e la riforma della giustizia;
- le riforme “abilitanti” che sono funzionali a garantire l’attuazione del Piano e consentono di abbattere le barriere agli investimenti pubblici e privati, fra cui le azioni principali sono un programma di semplificazione normativa e burocratica e un piano per la promozione della concorrenza attraverso l’adozione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza;
- le riforme settoriali, che consistono in innovazioni normative relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche e che sono contenute all’interno delle singole Missioni (ad esempio, la semplificazione delle procedure per l’approvazione di progetti su fonti rinnovabili, o la normativa di sicurezza per l’utilizzo dell’idrogeno).
Infine, a queste tipologie di riforma si aggiungono le misure che, sebbene non ricomprese nel perimetro del Piano, devono considerarsi concorrenti alla realizzazione degli obiettivi generali del PNRR. Sono le riforme di accompagnamento alla realizzazione del Piano, tra le quali devono includersi gli interventi programmati dal Governo per la razionalizzazione e l’equità del sistema fiscale e per l’estensione e il potenziamento del sistema di ammortizzatori sociali.