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Dichiarazioni alla stampa con il Presidente dell'Ucraina Zelensky

Sabato, 13 Maggio 2023

Buongiorno a tutti.

Un lungo e proficuo confronto con il Presidente Zelensky che voglio ringraziare per la sua visita molto importante. Sono davvero felice che sia qui, sono felice che sia stato accolto oggi a Roma, a meno di 3 mesi dalla mia visita a Kiev, con molto affetto e stima a partire dal Presidente della Repubblica Mattarella nell’incontro di questa mattina.

Il Presidente della Repubblica, fin dai primissimi giorni dall’invasione russa, ha rappresentato in ogni sede istituzionale possibile il chiarissimo posizionamento dell'Italia a fianco dei nostri alleati, a sostegno del popolo ucraino.

Il ritmo che abbiamo impresso alle relazioni tra Italia e Ucraina testimonia l'impegno e l'importanza che attribuiamo a un rapporto che è importante, sì per le nostre nazioni, ma anche per la comunità internazionale nel suo complesso, per la storia europea, e per tutti i popoli che amano la libertà.

A fine febbraio sono stata a Kiev dove, tra le altre cose, mi ero impegnata a ospitare una conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. Abbiamo realizzato lo scorso 26 aprile questa grande conferenza, che ha visto la partecipazione di oltre 600 tra le migliori aziende italiane, per dimostrare che la nostra nazione intende svolgere un ruolo di primo piano negli sforzi di ricostruzione economica dell’Ucraina, ma ancora di più per dimostrare che noi scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina.

Oggi il mio amico Volodymyr Zelensky è qui, e questo è a sua volta un segno di un’Ucraina che scommette sul futuro di un'Italia protagonista, in un avvenire comune nella prosperità, come dimostra il fatto che Roma è la prima tappa di questa visita europea del Presidente Zelensky.

Noi lo ringraziamo per questo. L’Italia ha dimostrato con i fatti il suo pieno sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell’Ucraina che, non smetteremo mai di ribadirlo abbastanza, è vittima di una brutale e ingiusta aggressione da parte della Federazione Russa. Così l'Italia intende continuare a fare.

Abbiamo ribadito al Presidente Zelensky il nostro sostegno a 360 gradi verso l'Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e oltre. La nostra nazione continuerà a fornire assistenza sia a livello bilaterale che multilaterale, continueremo ad assicurare la nostra convinta adesione all'applicazione rigorosa delle sanzioni, così come assicuriamo il nostro sostegno alla pace, purché sia una pace giusta.

Noi non siamo così ipocriti da chiamare “pace” qualsiasi cosa che possa assomigliare a un'invasione. Nessuna pace ingiusta potrà mai essere imposta all’Ucraina, e qualsiasi accordo di pace dovrà essere condiviso da questo popolo.

L'Italia continuerà a contribuire a ogni sforzo che possa condurre verso questa direzione. Continueremo, in accordo con i nostri principali alleati, a fornire il sostegno necessario, anche militare, perché l'Ucraina possa arrivare, auspichiamo quanto prima, a un tavolo di negoziati in una posizione solida.
Questo è importante, perché alla pace non si può arrivare con nessuna opzione di resa da parte dell'Ucraina, sarebbe terribilmente ingiusto, ma sarebbe anche molto pericoloso per la pace in Europa e un precedente gravissimo per tutte le nazioni del mondo. Alla pace si arriverà solamente se e quando la Russia cesserà le ostilità e gli attacchi agli obiettivi civili.

Vogliamo approfittare per rinnovare il nostro appello a Mosca a fermare immediatamente l'aggressione, a ritirare immediatamente le truppe dal territorio ucraino. Noi siamo favorevoli a una soluzione diplomatica del conflitto e siamo pronti a fornire ogni possibile assistenza a Kiev, quando Kiev riterrà che ci saranno le condizioni per poter avviare un qualsiasi dialogo negoziale.

Sosteniamo la formula di pace in 10 punti del Presidente Zelensky, proposta nei mesi scorsi. Riconosciamo le legittime aspirazioni europee dell’Ucraina, e le sosteniamo. L'Ucraina sta combattendo una dura battaglia per la difesa dei valori europei di libertà e di democrazia. È un avamposto della sicurezza dell'intero continente europeo e quindi di ciascuno dei nostri cittadini.
Per questo abbiamo scelto di avere un ruolo decisivo nel sostenere l’attribuzione all'Ucraina dello status di candidato all'ingresso nell'Unione europea. Continueremo ad assicurare il nostro pieno totale sostegno per facilitare la progressiva integrazione di Kiev nell'Unione europea, compresa l’assistenza che dovesse essere richiesta sulle riforme che sono necessarie a questo percorso.

Siamo pronti a sostenere un’ulteriore intensificazione del partenariato dell’Ucraina con la Nato. Ne parleremo nel vertice di Vilnius di luglio, sarà probabilmente il tema centrale. L'Italia fornisce il suo pieno sostegno all'attuazione della Black sea grain initiative, l'accordo dell’esportazione del grano ucraino, una questione fondamentale a tutela della sicurezza alimentare globale.

Continuiamo ad attuare interventi nel settore umanitario, programmi di sostegno per il ripristino delle infrastrutture critiche. Sono stati inoltre avviati progetti di collaborazione in ambito sanitario, in tema di tutela del patrimonio culturale. Lavoriamo a 360 gradi. Continueremo a farlo e il nostro rapporto, la nostra amicizia, ormai anche personale, lo testimonia e ne è garanzia.

Il messaggio che vogliamo ribadire oggi, ancora una volta, è un messaggio chiaro e semplice: il futuro dell'Ucraina è un futuro di pace e di libertà ed un futuro europeo. È un futuro di pace di libertà e non ci sono altre soluzioni possibili per questa vicenda. Sono convinta che l’Ucraina vincerà e che rinascerà più forte, più orgogliosa, più prospera di prima.

Noi siamo una nazione che tanti anni fa è uscita dalla guerra. Da quella guerra è riuscita a dare vita a quello che fu chiamato un “miracolo”. Oggi l'Ucraina credo che possa ambire a fare la stessa cosa, e noi faremo tutto quello che possiamo fare perché possa riuscire in questo obiettivo.

Il popolo ucraino ha scelto di combattere e combatte; perché crede nel suo futuro, perché vuole guardare a quel futuro. Noi, insieme a loro, guardiamo oltre questo conflitto, oltre il nemico, oltre l'invasione, oltre l'ingiustizia. Il modo migliore per guardare oltre è pensare già da ora a un’Ucraina libera e ricostruita. Perché ogni scuola, ogni ospedale, ogni campanile che noi ricostruiremo insieme in Ucraina, saranno un pezzo delle fondamenta dell'Europa intera.

Oggi Roma si conferma un alleato solido, affidabile, una nazione credibile, Roma si conferma una capitale di pace. Noi lavoriamo per la pace, guardiamo con speranza all'impegno del Presidente Zelensky.

Voglio infine esprimere anche il sostegno e l'apprezzamento del Governo italiano per l'impegno di Papa Francesco e della Santa Sede. Il Presidente Zelensky dopo questo incontro si recherà in Vaticano per incontrare Papa Francesco. Siamo molto contenti di questa iniziativa, conosciamo e apprezziamo la vicinanza, la solidarietà e il forte sentimento di affetto del Santo Padre per l'Ucraina.

Una giornata importante, per questa delegazione, per il Presidente Zelensky, ma anche per noi. E quindi siamo qui per ribadire che l'Italia c'è e per dire ancora una volta viva l'Ucraina, viva l'Italia.