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Visita in Albania, introduzione del Presidente Meloni delle dichiarazioni con il Primo Ministro Rama

Wednesday, 5 June 2024

Grazie Primo Ministro, buongiorno a tutti.

Voglio dire che sono contenta di essere qui, che sono contenta di avere questa occasione, che sono contenta di aver con il Primo Ministro Edi Rama avuto l'occasione di verificare lo stato d'attuazione delle strutture che erano previste dal Protocollo d'Intesa tra Italia e Albania, che i nostri governi hanno sottoscritto sette mesi fa per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria.

Voglio dire che, chiaramente, come si evince molto bene dalle parole del Primo Ministro Edi Rama, Italia e Albania sono storicamente Nazioni amiche, sono storicamente Nazioni abituate a lavorare e a collaborare insieme. E voglio ringraziare ancora una volta il Primo Ministro Rama, tutto il popolo albanese per aver offerto il loro aiuto all'Italia, per aver stretto con noi un Accordo che io considero un Accordo di grande respiro europeo. 

Al Primo Ministro Rama, al popolo albanese, seguendo le parole che abbiamo appena ascoltato, voglio anche rinnovare tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza, la vicinanza del Governo italiano, del popolo italiano, per gli attacchi che hanno ricevuto in questi mesi, da quando cioè hanno deciso di offrire, anche con questo Governo, la loro collaborazione all'Italia. 
Noi abbiamo assistito in questi mesi a una durissima campagna denigratoria del Governo albanese, della Nazione nel suo complesso, che è stata addirittura dipinta come una sorta di narco-Stato controllato dalla criminalità organizzata. Solo che qualcosa in questo racconto non torna. Perché non è la prima volta che il Primo Ministro Rama e l'Albania, come si ricordava, offrono la loro collaborazione all'Italia, solo che in tutti i casi precedenti l'Albania è sempre stata giustamente raccontata come una Nazione che dimostrava la sua sincera voglia di essere parte della casa comune europea e quindi di cercare soluzioni comuni con gli altri Paesi e che non mancava mai, in particolare con l'Italia, di far avere il suo supporto. 
Io ricordo l'ultima volta in cui questo è accaduto - l'ultima volta in ordine cronologico - quando nei giorni più drammatici dell'emergenza Covid il Governo albanese con generosità e con coraggio inviò 30, tra medici e infermieri, in Lombardia, epicentro del contagio. 
Anche in quell'occasione, come in tutte le precedenti, il Primo Ministro Rama fu lodato, fu ringraziato. Uno dei principali quotidiani italiani titolò allora “la favola bella del Premier Rama, per lui elogio bipartisan della politica italiana”; quello stesso quotidiano oggi lo definisce spregiudicato, perché per molti il punto di vista è cambiato quando il Governo ha deciso di continuare questa collaborazione anche con il nuovo Governo italiano, come aveva fatto almeno con i cinque Governi precedenti, ma insomma per quello che sono stato in grado di ricostruire.

Però voglio dire al Primo Ministro Rama, se lo può consolare, che il bersaglio in realtà non è lui e che gli italiani capiscono, sono riconoscenti, sono riconoscenti al Governo, sono riconoscenti al popolo albanese per questo altro sforzo importante di amicizia che sta facendo per darci una mano. 

Quando l'estate scorsa io sono venuta qui in Albania e ho iniziato a discutere con il Primo Ministro Rama di questo accordo, noi siamo partiti da alcune considerazioni di fondo. La prima di queste considerazioni - come diceva anche Edi - è che l'immigrazione irregolare di massa è un fenomeno che chiaramente l'Unione europea e gli Stati membri della Ue non possono affrontare da soli. Da questo punto di vista riteniamo che la collaborazione anche degli Stati Ue con gli Stati - speriamo per poco tempo - ancora extra-Ue sia fondamentale, e che sia importante lavorare tutti insieme per rilanciare e rafforzare quella cooperazione. 
Allora, Italia e Albania hanno lavorato insieme a questo Accordo che fa esattamente questo e che si pone sostanzialmente tre obiettivi: contrastare il traffico di esseri umani; prevenire i flussi migratori irregolari; accogliere in Europa solamente chi ne ha davvero diritto, chi ha davvero diritto alla protezione internazionale. 

Con questo Accordo l'Albania, come voi sapete, ha dato la possibilità all'Italia di utilizzare alcune aree demaniali albanesi, Shengjin - che è dove ci troviamo oggi - e l'area di Gjader - tra Lezha e Scutari -, nelle quali l'Italia sta realizzando due strutture dove gestire l'ingresso e l'accoglienza temporanea degli immigrati che vengono intercettati in mare. Si tratta, come ho detto molte volte, di un accordo estremamente innovativo. Quando noi lo abbiamo sottoscritto, forse lo ricorderete, mi sono augurata che potesse diventare un modello e oggi possiamo dire con orgoglio che lo sta diventando, se è vero come è vero, che qualche settimana fa circa quindici Nazioni europee su ventisette, quindi la maggioranza degli Stati membri dell'Unione europea, ha sottoscritto e ha inviato un appello alla Commissione europea sull'immigrazione per chiedere, tra le altre cose, che l'Unione segua il modello italiano dell'Accordo con l'Albania. Perfino la Germania, anche essa a guida socialista, ha dichiarato attraverso le parole del suo Ministro dell'Interno di seguire con interesse questo Accordo.

Allora noi, chiaramente forti di questa attenzione che ci arriva anche dai nostri partner internazionali, oggi, a sette mesi dalla firma dell'Accordo, siamo qui per annunciare il completamento della prima struttura, quella nella quale ci troviamo, di Shengjin. La struttura nella quale ci troviamo assolverà le funzioni tipiche dei centri di prima accoglienza, cioè gli hotspot, che chiaramente ci sono anche in Italia, che sono dedicati ai migranti che vengono soccorsi e sbarcati. Qui quindi si effettua, per capirci, lo screening sanitario, l'identificazione, il fotosegnalamento, la formalizzazione della domanda di protezione internazionale. Al porto di Shengjin potranno sbarcare, come pure abbiamo già detto, solamente migranti salvati in acque internazionali da navi italiane, mentre non saranno portati in Albania soggetti vulnerabili, ovvero minori, donne, anziani, persone fragili.

L'altra struttura, quella di Gjader, che è in via di completamento, avrà invece tre diverse finalità. Sarà la struttura dove verranno espletate le procedure accelerate di frontiera che, come voi sapete, devono essere completate in massimo 28 giorni e prevedono: l'udienza di convalida; l'esame della domanda di protezione internazionale da parte della Commissione d'asilo, che avverrà da remoto; la decisione su eventuali ricorsi. I migranti che potranno essere sottoposti alla procedura accelerata saranno quelli provenienti dai cosiddetti Paesi di origine sicuri, elenco che di recente - come pure sapete - il Governo ha ampliato e che ora comprende anche Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka. E quindi ampliamento che consente di aumentare la platea dei migranti che potranno essere condotti in Albania invece che in Italia. 
Voglio anche ricordare sul tema delle procedure accelerate di frontiera, che in forza del nuovo patto di migrazione e asilo, queste procedure diventeranno obbligatorie in tutta l'Unione europea. Ricordo anche che l'Unione europea, nella revisione del bilancio pluriennale, ha inserito un apposito stanziamento per facilitare proprio queste procedure accelerate e quindi, rispetto al racconto che si fa di violazione dello Stato di diritto e amenità varie, la realtà è ben altra. 
La struttura di Gjader avrà anche funzioni di C.P.R. e quindi a Gjader verranno trattenuti migranti ai quali è stata negata la protezione internazionale, quindi che non hanno titolo a entrare in Italia, in Europa, in attesa del rimpatrio e all'interno della struttura ci sarà anche un'area dedicata alla detenzione dei migranti che dovessero commettere reati all'interno dei centri.

La giurisdizione di questi centri sarà italiana, il personale che opererà all'interno sarà italiano, l'ordine pubblico all'interno dei centri sarà assicurato dalla polizia italiana. Il governo albanese assicura invece la collaborazione con le sue forze di polizia per la sicurezza e la sorveglianza esterna della struttura.

Il complesso dei due centri sarà operativo dal 1 agosto del 2024. Chiaramente c'è chi ha sollevato le obiezioni sui tempi, quindi sulla operatività dei centri, sulle quali ci sarebbe un ritardo, tra questi anche diversi parlamentari dell'opposizione, che è un po' curioso perché prima ci accusano di voler creare Guantánamo e poi si lamentano per i tempi di costruzione di Guantánamo, ma insomma, c'è una lucida coerenza anche in questo. Il punto è che noi qui vogliamo fare le cose per bene anche perché se quello che qui abbiamo immaginato funzionerà - e funzionerà -, allora noi avremo inaugurato una fase completamente nuova nella gestione del problema migratorio. L'Accordo potrebbe essere replicabile in molti Paesi, potrebbe diventare una parte nella soluzione strutturale dell'Unione europea. Questo lo capiamo noi e lo capiscono ovviamente anche i sostenitori dell'immigrazione incontrollata che non a caso concentrano su questo progetto una posizione decisa e feroce. Abbiamo molti occhi puntati addosso, vogliamo riuscire. Quindi un obiettivo del genere val bene due mesi di ritardo, se necessario - che poi sono dovuti soprattutto alla natura del terreno di Gjader, che ha richiesto interventi di rafforzamento che non avevamo previsto -, soprattutto a fronte di un problema che si trascina dal 1991 e che nell'ultimo decennio non ha mai visto soluzioni davvero efficaci. 
Questa finalmente può esserlo per quello che riguarda chiaramente la gestione dei migranti che attraversano il mare per arrivare in Europa, perché poi noi abbiamo dall'altra parte tutto il tema degli Accordi con i Paesi del Nord Africa.

Per capire la portata di quello di cui sto parlando, dal 1 gennaio del 2024 in Italia sono arrivate dai cosiddetti “Paesi sicuri” oltre 11.000 persone. Con una stima prudenziale - immaginando che di queste 11.000 persone i soggetti vulnerabili siano almeno la metà -  se i centri fossero stati già funzionanti noi avremmo potuto condurre in Albania 5.500 migranti. Con la ricettività attuale i centri avrebbero permesso di ospitare tutte queste persone.

La gestione dei servizi poi è stata affidata tramite procedura negoziata dalla Prefettura di Roma alla società Medihospes Cooperativa Sociale, che già gestisce numerosi centri di accoglienza in tutta Italia. Il trasporto sarà curato da navi governative italiane - Marina, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza. Da settembre sarà anche noleggiato un traghetto che potrà funzionare da hotspot flottante. Il Ministero dell'Interno, come pure sapete, ha pubblicato una manifestazione di interesse per la aggiudicazione del servizio al costo di 13,5 milioni di euro. Il ricorso al noleggio di navi private è una misura cautelare che dipende chiaramente dalla situazione internazionale, dalle tensioni nel Mediterraneo, dalle tensioni del Mar Rosso, che non rendono certo il fatto di poter contare per quel periodo sulle navi della Marina Militare.

Ultimo capitolo è quello dei costi, su cui pure si è scritto e detto molto. Complessivamente i fondi assegnati per l'attuazione del protocollo ammontano a 670 milioni di euro per cinque anni, quindi 134 milioni di euro l'anno. 134 milioni per i centri qui in Albania corrispondono al 7,5% delle spese connesse all'accoglienza dei migranti sul territorio nazionale. E noi siamo convinti che queste risorse non siano da considerarsi un costo aggiuntivo per due ragioni. Punto primo, perché i migranti che verranno condotti qui in Albania avrebbero comunque dovuto essere accolti in Italia, dove costano, segnalo. Punto secondo, perché noi riteniamo che l'elemento di maggiore utilità di questo progetto sia che può rappresentare uno straordinario strumento di deterrenza per i migranti illegali decisi a raggiungere l'Italia e l'Europa, oltre ovviamente a un efficace mezzo di contrasto delle reti di trafficanti, perché lì sì ci sono dei trafficanti che noi cerchiamo di combattere. Che vuol dire anche portare a un contenimento dei costi.
Ricordo che nei primi cinque mesi di quest'anno i flussi di migranti illegali che sono sbarcati in Italia sono diminuiti di quasi il 60%, quindi c'è stato già un contenimento dei costi. Chiaramente con la deterrenza rappresentata anche da un progetto come questo, noi consideriamo di abbattere quei costi ancora di più e quindi non stiamo spendendo risorse aggiuntive, stiamo facendo un investimento. 
Al netto di questo, facendo un rapido calcolo, con l'attuale capienza di questi centri a pieno regime, considerando i migranti che non vengono accolti in Italia, in Italia risparmieremo 136 milioni di euro. Cioè il costo dei migranti che possono essere accolti qui in Italia vale 136 milioni di euro.

Siamo molto soddisfatti - voglio dire in chiusura - del lavoro che abbiamo fatto fin qui. Voglio ringraziare tutti quelli che lo hanno reso possibile, chiaramente a partire dal Primo Ministro Rama e dai suoi Ministri. Voglio ringraziare i miei Ministri, il Ministro Piantedosi che è qui presente, particolarmente il Ministro Tajani, il Ministro Crosetto. Voglio ringraziare il Genio Militare, voglio ringraziare tutte le amministrazioni dello Stato coinvolte che hanno dato un contributo decisivo. Voglio ringraziare l'Ambasciatore Bucci, nostro ambasciatore a Tirana, che ha seguito passo passo tutto l'Iter. Quindi grazie davvero a tutte le forze dell'ordine, grazie davvero a tutti coloro che hanno messo testa e cuore per realizzare questa iniziativa.

E voglio dire in chiusura ancora una volta che con questo Accordo l'Albania si conferma non solo una Nazione amica dell'Italia - noi siamo il primo partner commerciale, il nostro interscambio vale il 20% del PIL albanese, tra le nostre comunità ci sono intensi rapporti culturali, sociali, come dimostra anche il fatto che il Primo Ministro parli italiano quasi meglio di me -, ma anche una Nazione amica dell'Italia e una Nazione amica dell'Unione europea.
La verità è che l’Albania già si comporta come se fosse uno Stato membro dell’Unione europea anche se formalmente non lo è, e fa scelte perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e di cooperazione che sono alla base della famiglia europea. L'Italia, non a caso, è da sempre uno dei maggiori sostenitori dell'ingresso dell'Albania nell'Unione europea e più in generale una delle Nazioni che più hanno investito nel rapporto con i Balcani occidentali. 

Ribadisco che considero questo Accordo un accordo dal grande spirito europeo e sono orgogliosa di essere stata protagonista insieme al Primo Ministro Rama di questo percorso.

Quindi grazie ancora Edi, grazie a te, grazie al tuo Governo, grazie al tuo popolo.

05 June 2024

Visita in Albania del Presidente Meloni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Albania ha visitato, con il Primo Ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama, le aree previste dal protocollo di collaborazione Italia-Albania in materia migratoria. Al termine, le dichiarazioni congiunte tra i due leader.

05 June 2024

Avviso di notifica per pubblici proclami in esecuzione dell'ordinanza TAR Lazio n. 9843/2024

Avviso relativo alla integrazione del contraddittorio a mezzo di notifica per pubblici proclami relativo al ricorso integrato da motivi aggiunti proposto da UIL per l'annullamento inter alia, del Dpr 8/9/2023, pubblicato in G.U. il 18/9/2023, recante “Nomina di quarantotto rappresentanti delle categorie produttive per la nuova composizione del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro” per il quinquennio 2023-2028, e degli atti ad esso presupposti, connessi e consequenziali.

05 June 2024

Visita in Albania del Presidente Meloni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha visitato con il Primo Ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama, le aree previste dal protocollo di collaborazione Italia-Albania in materia migratoria. Al termine della visita hanno rilasciato le dichiarazioni congiunte.

05 June 2024

Avviso di notifica per pubblici proclami proposto da Confitarma per l'annullamento inter alia, del decreto del Presidente della Repubblica 8/9/2023

Avviso relativo alla integrazione del contraddittorio a mezzo di notifica per pubblici proclami relativo al ricorso integrato da motivi aggiunti proposto da Confitarma per l'annullamento inter alia, del decreto del Presidente della Repubblica 8/9/2023, pubblicato in G.U. il 18/9/2023, recante “Nomina di quarantotto rappresentanti delle categorie produttive per la nuova composizione del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro” per il quinquennio 2023-2028, e degli atti ad esso presupposti, connessi e consequenziali.

04 June 2024

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 84

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci presenta in sala stampa i  provvedimenti approvati nel settore della sanità durante la riunione del Consiglio dei Ministri.

05 June 2024

Visita in Albania del Presidente Meloni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha visitato con il Primo Ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama, le aree previste dal protocollo di collaborazione Italia-Albania in materia migratoria. Al termine della visita hanno rilasciato le dichiarazioni congiunte.

04 June 2024

Alpinismo, il Presidente Meloni consegna la bandiera italiana alla missione per il K2

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi la spedizione alpinistica femminile che si recherà sul K2 per il 70° anniversario della conquista da parte della missione italiana.

A salire sulla seconda vetta al mondo per altitudine (8.611 m. slm) saranno: Silvia Loreggian, Federica Mingolla, Cristina Piolini e Anna Torretta. Le alpiniste hanno ricevuto dal Presidente Meloni la bandiera tricolore italiana che sarà portata in vetta.

04 June 2024

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 84

Il Consiglio dei ministri si è riunito martedì 4 giugno 2024, alle ore 11.52, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

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INFORMATIVE

Il Presidente Giorgia Meloni ha svolto una informativa al Consiglio dei ministri in merito ai flussi di migranti regolari, che si riporta di seguito integralmente, con i relativi dati.

Sanità, il Presidente Meloni presenta i provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri

Tuesday, 4 June 2024

Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato due importanti provvedimenti che riguardano la sanità. Avevamo promesso ai cittadini che ci saremmo occupati di due problemi che in passato non sono mai stati affrontati efficacemente, ovvero l'abbattimento delle liste d'attesa e la cronica carenza di medici e personale sanitario. 
Questa mattina lo abbiamo fatto.
La sanità chiaramente è di competenza delle Regioni dalla riforma del Titolo V del 2001 fatta dalla sinistra e quindi le liste d'attesa competono alle Regioni, ma noi abbiamo deciso di fare la nostra parte per aiutare le Regioni ad affrontare questo problema. 
Con la Legge di bilancio avevamo portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre con 134 miliardi di euro nel 2024. Avevamo destinato oltre 500 milioni di euro per l'abbattimento delle liste d'attesa.

Con i provvedimenti che abbiamo portato oggi in Consiglio dei Ministri facciamo dei passi in avanti molto significativi. 
Prima di tutto istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d'attesa, regione per regione, prestazione per prestazione, per capire dove sia necessario intervenire e in che modo. È, dal nostro punto di vista, uno strumento fondamentale ma che incredibilmente non esisteva fino ad oggi perché evidentemente nessuno prima di noi ci aveva pensato.

L'altra novità fondamentale che rendiamo obbligatorio per legge è il meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per quella prescrizione. Le Regioni non potranno più chiudere le liste d'attesa e dovranno organizzarsi per rispettare queste tempistiche. Chiaramente aiutiamo le Regioni a fare questo lavoro, prevedendo che le Regioni possano far ricorso se non riescono a rispettare i tempi anche alle prestazioni intramoenia, cioè quelle che i medici fanno a livello ambulatoriale nelle strutture pubbliche e alle strutture private accreditate.
I cittadini pagheranno solo il ticket e la differenza in termini di costo che dovranno sostenere le Regioni sarà coperta dalle risorse che lo Stato ha stanziato in Legge di bilancio per l'abbattimento delle liste d'attesa. Allo stesso tempo prevediamo delle norme per evitare abusi nell'attività di intramoenia, stabiliamo cioè che le ore di attività libero-professionale non possano in nessun caso superare le ore di attività in ospedale; prevediamo ancora che le visite e le prestazioni sanitarie si possano fare anche fuori dal normale orario, anche di sabato, anche di domenica; interveniamo sulla carenza di medici. Per il 2024 il tetto di spesa per le assunzioni sale dal 10 al 15% e dal 2025 lo aboliamo del tutto e lo sostituiamo con un meccanismo capace di calcolare realmente il fabbisogno del personale territorio per territorio.

Contemporaneamente puntiamo a contrastare la pratica odiosa dei cosiddetti "medici gettonisti", problema del quale ci siamo occupati fin dal nostro insediamento, mandando i NAS nelle strutture sanitarie e riscontrando abusi incredibili. Detassiamo le retribuzioni dei medici per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d'attesa, prevediamo un maggiore coinvolgimento degli specializzandi. 
In tutto questo stiamo aumentando i posti a medicina, arriveremo ad avere a disposizione 30 mila studenti in più in pochi anni e stiamo lavorando anche per superare finalmente la lotteria dei test d'ingresso a medicina.

Accompagniamo tutto questo con un sistema di controlli, premialità e sanzioni, istituendo uno specifico organismo di controllo presso il Ministero della Salute e prevedendo che i dirigenti delle aziende sanitarie che rispetteranno gli obiettivi di riduzione delle liste d'attesa avranno più soldi, mentre quelli che non li rispetteranno ne avranno di meno. 

Dunque maggiori responsabilità per tutti, per lo Stato, per le Regioni, per i dirigenti delle Asl, ma anche per i cittadini, che in questo devono anche loro darci una mano. Se da una parte noi garantiamo l'aumento dell'offerta di visite e prestazioni anche attraverso l'obbligo per ogni CUP regionale di avere la disponibilità sia delle prestazioni fornite dalle strutture pubbliche, sia di quelle fornite dal privato accreditato, dall'altra parte un cittadino che prenota una visita e non può andare, deve disdire, perché altrimenti quello sarà tempo perso anche per gli altri.
Quindi per rispetto a chi è in fila, i cittadini che non annulleranno la prestazione e non si presenteranno dovranno comunque pagare il ticket anche se in misura ridotta. 

Queste sono le novità principali dei due provvedimenti che abbiamo approvato oggi, un decreto legge e un disegno di legge, che ci tenevo a farvi conoscere. Sono provvedimenti molto articolati che contengono anche tante altre misure. Penso agli oltre 500 milioni di euro di fondi europei che stiamo destinando alle Regioni del Sud per acquistare macchinari e formare il personale sanitario; penso allo stanziamento straordinario di 60 milioni per i dipartimenti di salute mentale, in un tempo nel quale il tema della salute mentale sta diventando sempre più preoccupante.
Io sono soddisfatta di questo lavoro che abbiamo fatto, desidero ringraziare il Ministro della Salute, chiaramente c'è ancora molto da fare, ne siamo consapevoli, e intendiamo monitorare costantemente i risultati che daranno questi provvedimenti, ma io penso che siamo sulla strada giusta.