30 January 2024

Incontro del Coordinatore Angelosanto con il Presidente della Comunità Ebraica romana

Il 29 gennaio 2024 il Coordinatore Nazionale ha incontrato il Presidente della Comunità Ebraica romana Victor Fadlun. All’incontro ha partecipato anche il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni 

30 January 2024

Giorno della Memoria, Coordinatore Angelosanto alla presentazione delle iniziative

Il Coordinatore Nazionale Angelosanto ha partecipato a Palazzo Chigi, con il Sottosegretario Mantovano e la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) Di Segni, alla presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria.

01 January 2024

Il Generale Angelosanto nominato Coordinatore Nazionale per la Lotta contro l’antisemitismo

Il Generale Pasquale Angelosanto, Generale C. A. CC (ris), Consigliere del Presidente del Consiglio, è il nuovo Coordinatore Nazionale per la Lotta contro l’antisemitismo.

30 January 2024

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 67

Il Consiglio dei ministri si è riunito martedì 30 gennaio 2024, alle ore 12.14, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Vicepresidente Antonio Tajani. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
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30 January 2024

Bilateral meetings in the margins of the ‘Italia-Africa. A bridge for common growth’ Summit

Over the last two days, in the margins of the Italia-Africa Summit, the President of the Council of Ministers, Giorgia Meloni, has had several bilateral meetings with African Heads of State and Government.

30 January 2024

Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune, gli incontri bilaterali

A margine del Vertice Italia-Africa, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto nelle giornate di ieri e oggi diversi bilaterali con i Capi di Stato e di Governo del Continente africano.  

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Vertice Italia-Africa, l'introduzione del Presidente Meloni nella conferenza stampa finale

Monday, 29 January 2024

Buonasera a tutti,
grazie di essere qui in questa conferenza stampa sulle conclusioni del Vertice Italia-Africa. 

Voglio ringraziare il Presidente di turno dell'Unione Africana, Sua Eccellenza Azali Assoumani, che mi accompagna in questa conferenza stampa, come ci ha accompagnato in tutto questo Vertice. Quando noi abbiamo scelto di elevare la tradizionale Conferenza Italia-Africa, che si era sempre svolta a livello di Ministri, al rango di Vertice, invitando i capi di Stato e di Governo africani, il Governo italiano ha certamente fatto una scommessa e voglio dire, all'esito di questa giornata, che quella scommessa, senza timore di smentita, è una scommessa che è stata vinta. Lo si vede dalla partecipazione estremamente significativa di Leader di Paesi africani a questo Vertice.

Voi sapete già che sono state presenti a questo Vertice oltre 46 Paesi africani, 13 Capi di Stato, 9 Capi di Governo, 5 Vice Presidenti, 9 Ministri, 2 Vice Ministri, più 25 Organizzazioni internazionali. 

In buona sostanza l'approccio italiano è un approccio che viene visto con estremo interesse dal Continente africano, questa presenza oggi lo ha dimostrato e chiaramente io ne vado orgogliosa come vado orgogliosa del fatto che tanti colleghi che sono stati invitati a questa Conferenza abbiano al termine del Vertice fatto i complimenti al Governo italiano sia per l'organizzazione sia per i contenuti, per la riuscita di questa iniziativa che da tutti è stata definita un successo.

Molti dei Capi di Stato e di Governo che sono stati presenti a questo Vertice sono stati oggetto in parte oggi e saranno, soprattutto domani, oggetto di incontri bilaterali che ci consentiranno di approfondire ulteriormente le nostre relazioni.  

Io voglio ringraziare il Presidente Mattarella, che ieri ha aperto il Vertice Italia-Africa con una splendida cena al Palazzo del Quirinale nella quale anche il Presidente della Repubblica ha ribadito l'importanza e la strategicità del rapporto tra Europa e Africa e del ruolo che l'Italia può giocare da questo punto di vista. 

Dopodiché, nel Vertice di oggi, che serviva a rappresentare questa nuova filosofia di cooperazione dell'Italia verso i Paesi africani, un nuovo modello di cooperazione che rifugia qualsiasi tentazione predatoria, così come ogni approccio di tipo paternalistico, ma anche una certa idea che il rapporto con l'Africa vada vissuto soprattutto su una dimensione così caritatevole, che non fa stato delle grandi opportunità e delle grandi potenzialità delle quali il Continente dispone. 

Così noi abbiamo raccontato questa idea italiana di una cooperazione che nasce da pari a pari, una cooperazione che deve avere mutui benefici per tutti, di una cooperazione che deve servire soprattutto a lavorare su questioni strategiche per accompagnare la crescita delle Nazioni che partecipano a questa cooperazione, farlo sul lungo periodo.

Lo abbiamo fatto presentando i cardini di quello che abbiamo chiamato e che chiamiamo Piano Mattei, con alcuni progetti specifici, concreti, che abbiamo già raccontato questa mattina.

Perché? Perché non volevamo fare semplicemente filosofia, perché una delle cose che abbiamo spesso sentito dire dai nostri partner africani è proprio che ci si presenta sempre con grandi idee e che poi quelle idee stentano a diventare fatti concreti. 

Noi oggi abbiamo voluto partire da quei fatti concreti abbiamo raccontato che ci sono cinque prioritarie linee di intervento nel Piano Mattei su alcune questioni che noi consideriamo strategiche che sono l'istruzione, la formazione, la salute, l'acqua, l'agricoltura, l'energia e, trasversalmente a queste priorità, il tema infrastrutturale senza il quale è molto difficile realizzare il resto. 

E quindi abbiamo strutturato i lavori di questa Conferenza seguendo queste cinque priorità, queste cinque direttrici, e devo dire che dai lavori della conferenza sono arrivati moltissimi spunti interessanti che intendiamo utilizzare nei passaggi successivi. 

Ma intanto torno un attimo velocemente ai progetti che abbiamo già raccontato questa mattina che coinvolgono di partenza nove Nazioni africane.

Il Kenya, che ha come pilastro quello dell'energia e dell'agricoltura. Abbiamo come obiettivo quello di lavorare allo sviluppo della filiera dei biocarburanti con un progetto nel quale puntiamo a coinvolgere 400 mila agricoltori entro il 2027. 

La Tunisia, che ha come pilastro l'agricoltura, l'acqua, la formazione, dove lavoriamo al potenziamento delle stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un'area di 8 mila ettari e creare un centro di formazione legato all'agroalimentare. 

Il Congo, che ha come pilastro l'acqua, l'energia, le infrastrutture. Il nostro obiettivo è la costruzione di pozzi e reti di distribuzione dell'acqua a fini agricoli, soprattutto alimentati con energie rinnovabili. 

La Costa d'Avorio, che ha come pilastro la salute e l'istruzione. Qui puntiamo a migliorare l'accessibilità, la qualità dei servizi primari, anche con programmi di formazione del personale sanitario, scambio di personale medico e telemedicina, e poi il potenziamento dell'istruzione.

E ancora il Marocco, che ha come pilastro la formazione e l'energia. Il nostro obiettivo è la realizzazione di un grande centro di eccellenza per la formazione professionale legata alla produzione di energie rinnovabili. 

Il Mozambico, che ha come pilastro l'agricoltura e le infrastrutture. Siamo impegnati nella costruzione di un centro agroalimentare che valorizzi le eccellenze e l'esportazione dei prodotti locali. 

L'Etiopia, che ha come pilastro l'agricoltura, l'acqua, la formazione. Il nostro obiettivo è il recupero ambientale di alcune aree, interventi di risanamento delle acque, anche con sostegno alla formazione. 

L'Egitto, che ha come pilastro l'agricoltura e la formazione. In un'area a 200 chilometri da Alessandria, lavoriamo per sostenere la produzione di cereali, investendo nell'acquisto di macchinari, nuovi metodi di coltivazione e formazione professionale. 

A questi si aggiunge l'Algeria, dove vorremmo sperimentare il monitoraggio satellitare dell'agricoltura. 

Chiaramente in questa nostra idea di partenariato noi puntiamo a utilizzare le migliori tecnologie che l'Italia dispone, che copriranno trasversalmente tutti gli interventi, anche con forme di trasferimento di tecnologia, così come a monte sono fondamentali le infrastrutture di collegamento, particolarmente per quello che riguarda il tema energetico. Voi sapete che l'obiettivo dell'Italia è diventare un hub d'approvvigionamento energetico d'Europa, anche attraverso un'energia che può essere prodotta dai Paesi africani, in eccesso rispetto a quella che è necessaria a quei Paesi e che per essere trasportata, per essere esportata in Europa ha bisogno di infrastrutture di collegamento. E qui potrei citare diverse infrastrutture a partire dal cavo di interconnessione elettrica Elmed sul quale lavoriamo, l'H2 Corridor. Insomma ci sono diverse infrastrutture sulle quali insomma anche con il sostegno dell'Unione europea lavoriamo. 

Questi sono, dicevo, alcuni dei primi Paesi, però il nostro obiettivo è replicare in tutti i Paesi che saranno interessati i modelli che avranno maggiore successo, immaginare altri progetti anche con il contributo delle Nazioni africane, perché questa è una novità nel metodo che abbiamo voluto utilizzare con questo Vertice. Non ci siamo presentati con un progetto definito, chiuso, da presentare agli altri. Noi abbiamo presentato un'idea, abbiamo cercato di raccontarla attraverso progetti concreti, abbiamo chiesto a queste Nazioni cosa ne pensassero, stiamo raccogliendo le loro indicazioni, i loro consigli, il loro punto di vista per arrivare a un lavoro definito. Chiaramente nelle prossime settimane, dopo il Vertice e dopo aver raccolto questi spunti, dopo i bilaterali di domani, quindi dopo questo ampio lavoro di scambio e di condivisione, convocheremo la Cabina di regia, chiaramente da una parte per la stesura definitiva, dall'altra per cominciare a far partire sul piano operativo le prime squadre e fare in modo che si possa essere concreti immediatamente, perché questa è una cosa che abbiamo sentito dire oggi da molti interlocutori: la concretezza, dimostrare che quando ci si prende un impegno si è anche in grado di realizzarlo. 

Io credo che questa chiave di volta possa fare la differenza nel rapporto tra l'Africa e, non tanto l'Italia, l'Europa, perché oggi c'erano anche molti ambasciatori e c'erano gli ambasciatori dei Paesi G7. Dall'altra parte quello che l'Italia vuole tentare di fare è anche un approccio pionieristico in riguardo al lavoro che secondo noi l'Europa deve saper fare e poter fare - e ringrazio ovviamente i massimi vertici delle Istituzioni europee che sono stati qui oggi i nostri ospiti. 

Questo nuovo approccio - e concludo - mi pare che sia stato nella Conferenza accolto molto positivamente. Ho visto e ascoltato molti interventi che ringraziavano l'Italia per aver compreso alcune cose importanti che i Paesi africani sentono anche nel rapporto con noi.

E quindi il tema della condivisione, il tema di un approccio immediatamente concreto hanno sicuramente fatto la differenza. Ma mi hanno colpito anche alcuni passaggi che ho ascoltato nel corso degli interventi. Penso alla necessità di superare nell'approccio con l'Africa lo schema classico Stato donatore-Stato beneficiario, cioè a dire ‘siamo dei partner e non c'è un donatore e un beneficiario. Ci sono Nazioni che lavorano insieme per crescere insieme, per avere entrambe benefici’. E questo è un approccio molto diverso da quello che spesso abbiamo visto. Qualcun altro chiedeva di andare oltre l'impostazione che spesso ha guidato il punto di vista sull'Africa, che ha visto le Nazioni occidentali considerarsi una sorta di locomotiva alla quale agganciare le Nazioni africane come se dovessero seguire. Anche questo non viene apprezzato. Io sono d'accordo sul fatto che sia soprattutto il rispetto, la capacità di credere negli altri, di considerarli soprattutto dei partner e quindi, come dicevamo, un rapporto da pari a pari. 

Questo è il lavoro che abbiamo fatto con questa conferenza, io sono estremamente soddisfatta della sua riuscita e sono soddisfatta del fatto che si sia compreso l'approccio e il punto di vista italiano e quanto possa essere innovativo. 

Chiaramente questo lavoro non finisce qui: la Conferenza è uno dei tanti momenti in cui questo lavoro nella politica estera italiana si concretizza, chiaramente attraverserà anche tutto l'anno della Presidenza G7, perché come sapete intendiamo portare l'Africa anche al centro delle tematiche principali della discussione del G7. 

Quindi grazie, grazie a voi, grazie Presidente per la presenza in questa conferenza stampa. 

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Vertice Italia-Africa, l'intervento conclusivo del Presidente Meloni

Monday, 29 January 2024

Signori Primi Ministri, 
Autorità, 

davvero grazie, grazie ancora per aver risposto all'invito del Governo italiano, per il contributo estremamente prezioso che è arrivato da tutti gli interventi; un contributo che intendo raccogliere per ogni spunto che è arrivato nella giornata di oggi. 

E ritengo davvero che questo Vertice abbia raggiunto lo scopo che si era prefissato, e cioè essere un momento soprattutto di condivisione, di dialogo, di scambio di opinioni tra l'Italia e le Nazioni africane e, grazie alla vostra presenza numerosa, qualificata, che dimostra l’interesse verso la posizione italiana, possiamo dire che è stato un successo. Ma lo devo soprattutto, lo dobbiamo soprattutto a voi, ai vostri contributi, alla vostra partecipazione.  

E sono contenta anche di aver riscontrato una concreta volontà da parte di tutti di immaginare e scrivere insieme una nuova pagina nelle nostre relazioni, una pagina basata su una cooperazione strutturale, su una cooperazione da pari a pari, lontana da quell’approccio predatorio che per troppo tempo ha caratterizzato le relazioni con l'Africa e che, se vogliamo, troppo spesso ha impedito all'Africa di crescere e prosperare come avrebbe potuto. 

Un nuovo modello di cooperazione nel quale dobbiamo tutti credere, perché può funzionare solamente se ci crediamo tutti quanti insieme, che è fondato sulla responsabilità, che è fondato sulla fiducia, che è fondato sul rispetto. 

Io ho apprezzato molto la concretezza degli interventi, le tante proposte anche articolate che sono emerse in termini di collaborazione sia nella sessione plenaria sia nelle sessioni di approfondimento sui diversi temi. Voglio davvero ringraziare tutti coloro che hanno preso la parola. 

È stato un contributo straordinario, molto prezioso per noi che sapremo raccogliere e che lavoriamo perché possa trovare declinazione pratica nel nostro Piano Mattei, nelle sue diverse direttrici di intervento. 

Oggi noi ci siamo confrontati su molti temi, dalla cooperazione economica e infrastrutturale, la sicurezza alimentare, il nesso clima-energia, l'istruzione e la formazione, il contrasto all'immigrazione illegale, la sicurezza, e sono molto soddisfatta del fatto che abbiamo trovato moltissimi punti di contatto. 

Chiaramente questo lavoro è solamente all'inizio, abbiamo ancora davanti un cammino molto lungo. Io considero questa giornata come una ripartenza. È l'inizio di una stagione nuova per cui siamo solamente all'inizio del lavoro che dobbiamo e possiamo fare insieme. 

Oggi noi ci siamo concentrati su alcuni temi specifici, abbiamo parlato nel dettaglio dei primi progetti pilota del Piano Mattei che intendiamo realizzare insieme, però io credo che il perimetro della nostra collaborazione possa e debba essere molto più ampio ed esteso. È un perimetro che sta a noi definire e che noi intendiamo definire con tutte le Nazioni che sono interessate a fare questo pezzo di strada con noi e chiaramente con il contributo delle organizzazioni anche multilaterali, a partire dall'Unione Africana, che ringrazio per la sua presenza e per la sua collaborazione. 

Da oggi, dal mio punto di vista, per dimostrare che si fa qualcosa di diverso da quello che a volte abbiamo visto accadere in passato, è essenziale che da oggi noi si riesca a lavorare per fare in modo che le idee, i progetti, gli obiettivi che sono emersi nel corso di questo Vertice abbiano immediati seguiti operativi. 

Molto di frequente è stato detto in tanti interventi oggi che in passato è accaduto che ci si limitasse soprattutto a dichiarazioni di principio e che poi molto spesso quelle dichiarazioni di principio non trovassero dei seguiti concreti. Noi non vogliamo seguire questa strada, noi vogliamo essere invece pragmatici ed estremamente concreti. Chi mi conosce, chi ha imparato a conoscermi sa che più o meno questo metodo di lavoro è quello che muove tutto il mio impegno politico.

Il Piano Mattei non è un piano di buone intenzioni o di dichiarazioni di principi, è un Piano di obiettivi concreti e realizzabili che vanno verificati passo dopo passo - ho già detto stamattina e ribadisco che è qualcosa che intendo seguire personalmente -, hanno bisogno di un cronoprogramma deciso, preciso, ben delineato, perché questo è il nostro metodo di lavoro e crediamo che sia un metodo di lavoro che può fare la differenza e raccontare un modello completamente nuovo. 

Allora, proprio per questo, noi già nelle prossime settimane avvieremo missioni operative nelle diverse Nazioni che sono coinvolte nella prima fase attuativa del Piano, ma anche nelle altre che hanno dichiarato la loro disponibilità e il loro interesse per capire come si possa allargare questa iniziativa. 

Quella che noi abbiamo presentato oggi è soprattutto una filosofia. Non volevamo che fosse solamente filosofia e l'abbiamo raccontata attraverso fatti concreti, ma rimane soprattutto un modello di cooperazione che siamo disponibili a portare avanti con tutte le Nazioni che dovessero essere interessate a questo approccio e, a giudicare dalla partecipazione ai lavori di oggi, sono molte le Nazioni che sono interessate a questo approccio. 

È chiaramente un lavoro che doveva passare anche da un'iniziativa come questa per approfondire le proposte, i contributi, proprio perché - ho detto questa mattina e lo ribadisco - non abbiamo una scatola chiusa da consegnare, da presentare. Noi abbiamo un'idea da condividere e abbiamo atteso questa Conferenza per capire se l'idea che abbiamo in testa sia condivisa e condivisibile anche dai nostri interlocutori, perché questo lavoro è un lavoro che si può fare solamente insieme. 

E sono felice di poter contare per questo lavoro anche sul contributo del Sistema Italia complessivamente inteso, che oggi è stato in questa Sala ampiamente rappresentato. Ringrazio tutti, anche qui, per aver compreso dall'inizio l'importanza e la portata di questa sfida. 

Così come voglio ringraziare ancora una volta i rappresentanti delle Nazioni Unite, dell'Unione europea, dell'Unione Africana, delle Organizzazioni internazionali, delle Istituzioni finanziarie, delle Banche multilaterali di sviluppo, che con la loro presenza e il loro contributo oggi ci hanno aiutato a segnare un cambio di paradigma nei rapporti con l'Africa. E siamo orgogliosi come Governo italiano di aver gettato le basi per questo nuovo percorso. 

L'Italia continuerà a lavorare per coinvolgere sempre più attori internazionali nel processo che abbiamo avviato oggi per definire insieme nuovi strumenti, anche finanziari, per sostenere le iniziative condivise di sviluppo e di crescita. E l'Africa, come ho detto e ripeto, continuerà a essere una delle priorità strategiche della politica estera italiana e dunque sarà anche centrale durante quest'anno, durante la Presidenza italiana del G7. 

E quindi grazie davvero ancora per la vostra presenza, per i vostri contributi, per la vostra amicizia che è per noi estremamente preziosa, e grazie soprattutto per quello non che abbiamo costruito fin qui, grazie soprattutto per quello che noi costruiremo a partire da oggi. Davvero spero che il Governo italiano nell'organizzare questa Conferenza sia stato all'altezza delle vostre aspettative, perché decisamente voi siete state all'altezza delle aspettative del Governo italiano.

Grazie a tutti e buon lavoro.


 

29 January 2024

Riunione del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri è convocato in data 30 gennaio 2024 alle ore 12.00.

30 January 2024

Consiglio dei Ministri n. 67

Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri. Nel comunicato stampa i provvedimenti approvati.

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