Assemblea invernale di Confagricoltura, videomessaggio del Presidente Meloni
Martedì, 12 Dicembre 2023
Videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all'Assemblea invernale della Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana.
Buongiorno a tutti,
saluto e ringrazio il Presidente Massimiliano Giansanti e tutti gli associati di Confagricoltura. Mi scuso chiaramente per non essere riuscita a essere lì con voi all’Auditorium Parco della Musica per partecipare in presenza ai lavori della vostra Assemblea invernale, però non potevo comunque farvi mancare il mio contributo.
Voglio salutare, ovviamente, il Presidente Mattarella: la sua presenza è il segnale più forte dell’importanza e dell’attenzione che le Istituzioni attribuiscono alla nostra agricoltura, un comparto strategico non solo in termini economici ma anche in termini culturali, sociali, identitari. Permettetemi di farvi i complimenti per il video promozionale che avete realizzato per l’assemblea di oggi. È una descrizione molto efficace del connubio che l’agricoltura italiana incarna e che la rende grande e apprezzata a livello interno e a livello internazionale. Perché, come avete giustamente sottolineato in quel video, il comparto agroalimentare italiano è tante cose messe insieme: è identità, territorio, qualità, sostenibilità, innovazione, sviluppo. È un connubio straordinario capace di trasformare le produzioni primarie di questa Nazione in eccellenze assolute a livello anche internazionale. È la ragione per la quale questo Governo ha scelto di mettere il settore agroalimentare al centro della sua azione e di restituire l’attenzione che merita a tutte le sue componenti, senza tralasciarne alcuna, dalle comunità locali alle economie dei territori, fino al contributo della ricerca per la salvaguardia degli ecosistemi.
Questo è il filo rosso che unisce il nostro lavoro e le nostre scelte. Fin dal nostro insediamento abbiamo lavorato per valorizzare le nostre filiere, per stimolare la produzione nazionale, per difendere il nostro modello agroalimentare, la nostra biodiversità, i cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento. In altre parole, abbiamo lavorato per dare declinazione concreta a quel concetto di sovranità alimentare diffuso in tutto il mondo che coincide con il diritto di un popolo di scegliere il proprio modello produttivo e il proprio sistema di alimentazione. Perché più è forte il legame tra territorio, popolo, lavoro e cibo e più è forte la capacità di quel popolo di produrre cibo naturale e di qualità, di far crescere le proprie filiere, di renderle sempre più moderne e sostenibili, riducendo anche gli effetti negativi, come ad esempio l’eccessivo consumo di acqua.
Questa è la visione che ci muove e che ha ispirato le scelte che abbiamo adottato fin qui. Penso allo stop al cibo sintetico: noi siamo la prima Nazione al mondo ad averlo fatto e siamo orgogliosi di poter essere un modello da seguire anche su questo. Penso anche al fondo per la sovranità alimentare, all’investimento sull’innovazione, al sostegno alla nuova imprenditoria agricola, al fondo per le emergenze istituito con l’ultima manovra per coprire più velocemente i danni subiti in caso di eventi climatici estremi o penso alle importantissime risorse che siamo riusciti a liberare attraverso la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che proprio di agricoltura si occupa prioritariamente. E quest’ultimo è un risultato del quale andiamo estremamente fieri, perché ci ha permesso di mettere a disposizione dell’agroalimentare oltre due miliardi per i contratti di filiera e 850 milioni di euro per l'agrisolare. Misure per fare in modo che le nostre imprese agricole italiane siano sempre più forti, più competitive, più sostenibili. Con questo stesso approccio abbiamo difeso il ruolo strategico dell’agroalimentare e delle realtà agricole italiane in sede europea. Con un grande lavoro di squadra siamo riusciti a far emergere il buon senso, a ottenere posizioni più equilibrate rispetto ad alcune proposte iniziali della Commissione europea su dossier molto importanti: penso ai fitofarmaci, penso alle emissioni industriali, penso agli imballaggi. Voglio ringraziare il Ministro Lollobrigida e tutti i colleghi di governo che hanno seguito questi temi con grande attenzione, ci hanno permesso così di ottenere questi risultati.
E su questa strada vogliamo continuare a camminare, perché l’agricoltura è ricchezza, è identità, è sviluppo, ma è anche qualcosa in più. Ce lo ricorda e ce lo insegna uno dei nostri più grandi antenati, Cicerone, che diceva: “Di tutte le arti delle quali, dalle quali si ricava qualche profitto, nessuna è migliore dell'agricoltura, nessuna più redditizia, nessuna più dolce, nessuna più degna di un uomo, e di un uomo libero”.
Grazie a tutti davvero, grazie a Confagricoltura, grazie al contributo che date ogni giorno per rendere questa Nazione orgogliosa di se stessa e capace di essere all’altezza della propria storia, anche nel futuro.
Buona assemblea!