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Dichiarazioni alla stampa con il Presidente Zelensky, l'intervento del Presidente Meloni

Giovedì, 10 Ottobre 2024

Buonasera a tutti, grazie di essere qui.

È un grande piacere per me accogliere oggi a Roma il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

Con lui ormai vedersi è una consuetudine. Ci siamo incontrati non più tardi due settimane fa a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a circa altre due settimane dopo il nostro incontro a Cernobbio, proprio qui in Italia.

Non si tratta di forma, è per noi una continuità necessaria che non fa che confermare la priorità che il Governo italiano accorda al sostegno all’Ucraina, una Nazione che, giova sempre ricordarlo, è stata brutalmente, ingiustificatamente, illegalmente aggredita 959 giorni fa perché evidentemente la Federazione russa non accettava l'idea che l'Ucraina continuasse a crescere prospera, libera, democratica ed europea. L'Ucraina continua a vivere sotto bombardamenti indiscriminati contro obiettivi civili, contro infrastrutture critiche. Inizia ora un nuovo inverno, è il terzo che l’Ucraina affronta in guerra e si trova oggi con metà della rete elettrica fuori uso - vi lascio immaginare cosa questo possa significare. Ciononostante il popolo ucraino continua a resistere in modo eroico perché è un popolo che vuole essere libero di scegliere il proprio futuro. E la responsabilità della comunità internazionale è aiutarlo in questo lavoro, in questa speranza.

Il Presidente Zelensky sa bene che l'Italia è stata al fianco dell'Ucraina fin dal primo momento di questo conflitto, che ha fatto tutto quello che poteva fare. E' quello che abbiamo ribadito anche stasera: siamo pronti a continuare a fare e continueremo a fare fino a quando sarà necessario.

Chiaramente, come abbiamo detto molte volte, lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la parte giusta della storia, ma anche perché è nel nostro interesse nazionale difendere le regole della convivenza internazionale, che garantiscono a tutti un futuro di pace, che garantiscono a tutti una convivenza pacifica, e se noi derogassimo a queste regole chiaramente vivremo tutti in un mondo di caos, in un mondo che non è in grado di difendere soprattutto i più fragili. 

L'obiettivo del nostro sostegno, come ho ribadito ancora oggi al Presidente Zelensky, è mettere l'Ucraina nelle migliori condizioni possibili per costruire un tavolo di pace. Una pace che, come abbiamo detto tante volte, non può significare una resa, come in tanti, troppi, suggeriscono vigliaccamente. 

Questo presuppone necessariamente, ovviamente, anche il sostegno militare, così come presuppone, ad esempio, il sostegno al settore energetico che resta una priorità fondamentale dell’azione italiana.

Il Presidente Zelensky è venuto qui oggi - e lo ringrazio ancora - per presentarci le sue idee per quello che può essere un percorso che consenta di costruire quella pace giusta, della quale abbiamo tutti bisogno, prima di tutti ovviamente proprio l’Ucraina.

Abbiamo ascoltato anche le esigenze più immediate che ci ha illustrato. Come sapete l’Italia - ribadisco - ha sempre fatto la sua parte. Abbiamo approvato nuovi decreti interministeriali di sostegno militare, con i quali ci siamo soprattutto concentrati sulla difesa aerea, innanzitutto perché vogliamo salvare le vite umane, ma anche per proteggere le infrastrutture critiche, ed ora stiamo anche ragionando insieme su come sostenere l’industria della difesa ucraina, di come rafforzare l’industria della difesa europea, per rendere questi sforzi sempre più sostenibili, sempre più proiettati verso il futuro.

Le prospettive di integrazione euroatlantica restano una componente fondamentale della discussione, siamo pronti a continuarla con l'Ucraina e con gli altri partner. 

Con il Presidente Zelensky abbiamo anche concordato sull'importanza di coinvolgere quanto più possibile gli attori internazionali che possono convincere Mosca a sedersi a un tavolo e a negoziare in maniera credibile, ma nel farlo dobbiamo anche continuare a reagire in maniera ferma sul sostegno diretto o indiretto allo sforzo bellico russo.

Guardare a un futuro di pace e prosperità, a un futuro europeo significa anche guardare alla ricostruzione, e allora sono felice di approfittare di questa occasione per annunciare la data della prossima Ukraine Recovery Conference, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio del 2025. È un evento al quale teniamo molto e sul quale stiamo già lavorando da diverso tempo. 

Il messaggio che ancora una volta ho voluto inviare a Volodymyr è che l’Ucraina non è sola, che le saremo accanto per tutto il tempo necessario. La presenza del Presidente Zelensky oggi serve a dare ancora più forza a questo segnale, quindi grazie davvero per questa visita anche se veloce, sono stati giorni molto complessi.

Grazie.