Dichiarazioni alla stampa con il Primo Ministro Starmer, l'intervento introduttivo del Presidente Meloni

Lunedì, 16 Settembre 2024

Buon pomeriggio a tutti.

Sono molto contenta di accogliere a Roma per la prima volta il nuovo Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer.

Credo che questa visita confermi la nostra collaborazione estremamente solida, atteso che da tempo ormai i governi delle nostre due Nazioni lavorano fianco a fianco per cercare risposte strutturate di lungo periodo alle numerose grandi sfide del nostro tempo.

Siamo consapevoli del fatto che due Nazioni come Italia e Gran Bretagna rappresentano due pilastri fondamentali della comunità transatlantica, sono chiamate per questo a svolgere un ruolo di primo piano nello scenario internazionale, ed è ovviamente quello che intendiamo fare.

Il rafforzamento della nostra relazione strategica può essere decisivo, può essere decisivo per affrontare i diversi punti all'ordine del giorno dell'agenda internazionale, per garantire sicurezza, per garantire prosperità ai nostri popoli.

Con questo spirito noi abbiamo adottato la dichiarazione congiunta di oggi, un documento che io considero estremamente importante, a maggior ragione perché è un documento che contiene degli spunti molto concreti e che riflette l'ampiezza e la profondità della nostra relazione e la profondità di questa ambizione che ci poniamo. 

Quando con il Primo Ministro Starmer noi ci siamo incontrati a Londra nel mese di luglio, a margine del Vertice della Comunità politica europea, abbiamo deciso che avremmo focalizzato la nostra attenzione e questa voglia di far crescere sempre di più la nostra cooperazione su alcuni punti. Penso ovviamente al dialogo continuo e alla cooperazione in materia di politica estera e di politica di difesa, alla luce del contributo fondamentale che entrambe le nostre Nazioni hanno dato e stanno dando per preservare la pace e la stabilità. Ma penso anche all'energia, altro tassello fondamentale della politica strategica italiana e non solo italiana, alla scienza, all’innovazione. Penso agli strettissimi rapporti tra le nostre società, alla sicurezza, alla lotta al crimine e, ovviamente, al tema del governo dei flussi migratori, del contrasto all'immigrazione illegale di massa.

È un tema del quale abbiamo ampiamente discusso questa mattina. Ogni settimana migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l'Italia, per entrare illegalmente in Europa. Molti di loro attraversano anche la Manica per arrivare nel Regno Unito. È chiaramente un fenomeno che interessa tutto il continente europeo. Con il Primo Ministro Starmer siamo d'accordo sul fatto che la prima cosa da fare sia intensificare la lotta al traffico di esseri umani, farlo unendo molto di più gli sforzi, lavorando a una maggiore cooperazione di sicurezza, una cooperazione tra le nostre forze di polizia, tra i nostri servizi di intelligence, tra le nostre autorità giudiziarie, e puntando al cuore di questo traffico.

 Avrebbero detto due grandi giudici antimafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “follow the money”: rincorri i soldi, segui i soldi se vuoi colpire le organizzazioni criminali al loro cuore. È un approccio che Italia e Regno Unito hanno anche condiviso già in ambito G7 quando abbiamo deciso di dare vita a una coalizione internazionale, come sapete, contro i trafficanti di esseri umani con l'obiettivo di mettere a sistema gli sforzi di ciascuno per contrastare queste organizzazioni che lucrano sulla disperazione delle persone.

Entrambi riteniamo che sia fondamentale continuare a massimizzare la collaborazione tra i partner europei e globali così come siamo d'accordo sul fatto che per questo scopo si debbano utilizzare più e meglio anche realtà come Interpol e Europol, che è una delle questioni che stiamo discutendo per capire come si possano mettere meglio a sistema anche questi strumenti dei quali disponiamo nella lotta al crimine organizzato.

Il secondo obiettivo, come voi sapete, che il Governo Italiano pone da sempre, è affrontare le cause profonde della migrazione per garantire il diritto a non dover migrare anche con una attenzione nuova, completamente diversa, verso il continente africano che è, come voi sapete, un obiettivo che presuppone la capacità di offrire un nuovo diverso modello di cooperazione con le Nazioni di origine, con le Nazioni di transito dei flussi migratori, coinvolgere anche sul fronte migratorio.

Vogliamo, tra le altre cose, continuare nel solco della già proficua collaborazione che Italia e Regno Unito hanno avviato nell'ambito del Processo di Roma, attraverso l'attuazione di misure concrete, anche per quello che riguarda i rimpatri volontari assistiti, una delle misure concrete sulle quali noi già lavoriamo insieme e che vogliamo implementare.

Siamo anche d'accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove. Abbiamo parlato del protocollo tra Italia e Albania, che è una soluzione per la quale il governo della Gran Bretagna dimostra molta attenzione, e chiaramente abbiamo offerto tutti gli elementi per comprendere meglio questo meccanismo che è stata una delle innovazioni portate dal governo italiano nella politica di governo dei flussi migratori.

Le nostre relazioni economiche sono particolarmente intense, lo sono sul piano degli investimenti, lo sono sul piano di comunità solide. C'è una comunità italiana, come voi sapete, nel Regno Unito che è una delle più grandi comunità italiane all'estero - 600.000 persone, molte imprese che lavorano nel Regno Unito - ci sono molti investimenti britannici qui in Italia. È un lavoro che vogliamo intensificare e continuare a portare avanti.

Questa mattina il Primo Ministro ha incontrato diversi amministratori delegati di importanti società sia italiane che del Regno Unito e ci sono molti terreni nuovi che crediamo si possano esplorare. Penso che l'annuncio di investimenti per 500 milioni di euro che arriva proprio oggi non possa che confermare questa volontà di rafforzare la nostra cooperazione bilaterale, di rafforzare il nostro commercio bilaterale.

Un interessante tassello di questa cooperazione che vuole concentrarsi soprattutto sulle materie più strategiche e sulle materie più innovative è sicuramente il Global Compact Air Programme, che serve, come voi sapete, a sviluppare congiuntamente al Regno Unito e al Giappone un velivolo di caccia di sesta generazione assolutamente all'avanguardia entro il 2035.

È un progetto che chiaramente significa opportunità, che significa crescita, che significa lavoro, ma che contribuisce anche a sviluppare l'industria europea della difesa, perché l'industria europea della difesa è un problema che ha tutta l'Europa, non solamente gli Stati membri dell'Unione europea.

E sempre guardando all'innovazione lavoriamo a un protocollo sulla scienza, che fa parte del più ampio dialogo bilaterale su scienza, innovazione e tecnologia, come stiamo lavorando insieme per utilizzare al meglio le opportunità di studio esistenti e massimizzare le possibilità di scambio e di formazione dei nostri studenti, anche esplorando - anche qui - soluzioni innovative. 

L'Italia, insomma, vuole continuare in questo solido rapporto che ha costruito, e che continua a implementare, con il Regno Unito e vuole anche accompagnare il Regno Unito, sostenerlo, in questo lavoro molto importante che sta facendo per favorire una nuova e più stretta cooperazione con l'Unione europea, nel rispetto chiaramente delle intese che disciplinano i rapporti del post Brexit. 

In questo quadro per noi è ovviamente anche prioritaria la tutela dei diritti degli italiani residenti nel Regno Unito che, come dicevamo, sono una comunità particolarmente numerosa. 

Abbiamo discusso - e vado verso la conclusione - anche della cooperazione in ambito NATO e G7, dei temi più importanti sul piano internazionale, a partire ovviamente dalla guerra in Ucraina. 

Ribadiamo il nostro sostegno a Kiev, sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo è mettere fine a questa guerra, aiutare l'Ucraina nel cammino verso un futuro di pace, di libertà e di prosperità, chiaramente con il sostegno che è necessario oggi e con il sostegno che è necessario alla ricostruzione. 

Come sapete l'Italia nel 2025 ospiterà la Ukraine Recovery Conference che si è tenuta a Londra nel 2023, e anche questo è un importante elemento della nostra sinergia. 

Abbiamo parlato di Medio Oriente, concordato sul fatto che non sia più rinviabile un accordo complessivo basato sulla mediazione portata avanti da Stati Uniti, Egitto e Qatar, che prevede il cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre, così come non è più rinviabile un deciso cambio di passo nell'assistenza umanitaria alla popolazione civile. 

L'Italia fa ancora una volta appello a tutti gli attori coinvolti ed è sempre ovviamente pronta a fare la sua parte. Siamo in prima linea nello sforzo internazionale per scongiurare una ulteriore escalation nella regione a partire dal Libano - abbiamo parlato anche di questo. Oggi più che mai è necessaria una soluzione politica e duratura della crisi che dia nuovo slancio alla prospettiva della soluzione a due Stati.

Come vedete molte le materie sul tavolo, un incontro molto importante che ci ha consentito di raggiungere risultati concreti, di esplorare nuove prospettive di azione comune. Sono quindi molto molto soddisfatta e so che questo sarà solo il primo di molti altri incontri.

Grazie Keir, a te la parola.