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Fiera del Levante, videomessaggio del Presidente Meloni

Sabato, 28 Settembre 2024

Videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per l’inaugurazione della 87° edizione della Campionaria internazionale della Fiera del Levante.

Buongiorno a tutti!

Sono molto contenta di inviare il mio saluto all’inaugurazione della edizione 2024 della Campionaria internazionale della Fiera del Levante.

La Fiera del Levante è un’istituzione, per Bari, la Puglia, il Sud e l’Italia intera. È una manifestazione che ha attraversato la storia nazionale, raccontando l’evoluzione del nostro sistema economico e imprenditoriale.
In questa lunga storia ci sono stati momenti di grande positività, altri più difficili, però la Fiera è rimasta sempre un punto di riferimento, e una delle principali vetrini del dinamismo, dell’intraprendenza, della creatività delle nostre imprese e dei loro lavoratori, in particolare del Mezzogiorno. 

Oggi i principali indicatori macroeconomici ci restituiscono la fotografia di un’Italia che cresce più del doppio della media europea e dell’eurozona.
È merito del Governo? L’ho detto tante volte: no. Il merito è del nostro tessuto produttivo e di chi ogni giorno si rimbocca le maniche per portare avanti la propria attività.

Quello che ha fatto il Governo è semplicemente la sua parte. Cioè, assicurare stabilità, disegnare una visione di lungo periodo, lavorare per creare un ambiente il più possibile favorevole alle imprese, e costruire le condizioni per fare della nostra Nazione un luogo dove sia conveniente investire. 

I risultati iniziano a vedersi, anche e soprattutto nel Mezzogiorno. E questo mi rende particolarmente fiera. Nel 2023 il Pil del Sud è cresciuto più della media nazionale, l’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia, gli investimenti - che sono la cosa più importante - sono saliti del 50% e il Mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni, permettendo così all’Italia di piazzarsi al quarto posto della classifica mondiale dell’export, scavalcando prima la Corea del Sud e poi il Giappone. 

Quest’anno il Sud è stato di fatto la locomotiva economica dell’Italia, invece di essere quello che abbiamo visto negli anni passati, quando si ritrovava quasi sempre ad essere il fanalino di coda. Abbiamo voluto tracciare una direzione nuova, chiara e intendiamo seguirla. Cioè, dare alle imprese e ai cittadini del Mezzogiorno la possibilità concreta di dimostrare il proprio valore.

Abbiamo riformato le politiche di coesione, per spendere meglio e più velocemente risorse che sono molto preziose e fare in modo che quelle risorse siano effettivamente impiegate per ridurre le disparità tra i territori e per interventi strategici.
Abbiamo introdotto gli Accordi di Coesione. Ne abbiamo sottoscritti ormai 19 con le Regioni e le Province autonome, mettendo finora a disposizione oltre 35 miliardi di euro e adesso ci apprestiamo a concludere questo percorso, proprio con la Regione Puglia.

Abbiamo voluto la nascita del Fondo perequativo infrastrutturale, con l’obbligo di destinare alle regioni del Sud almeno il 40% dei fondi pluriennali per gli investimenti.
E poi la ZES unica del Mezzogiorno, che questo Governo ha voluto con forza, dialogando con una negoziazione complessa della Commissione europea, è un altro mattone di questa strategia.

Fondamentale in questo ambito il credito d’imposta per investimenti, per il quale abbiamo complessivamente stanziato 3 miliardi e 400 milioni di euro. E poi la proroga di ‘Decontribuzione Sud’ e i robusti incentivi per creare nuova e buona occupazione, in particolare di giovani e donne. 

Tanti mattoni di una strategia più ampia, che questo Governo ha messo in campo, per rispondere al desiderio di protagonismo del Mezzogiorno, che non chiede assistenzialismo, sussidi e mancette elettorali, ma semplicemente chiede di essere messo nelle condizioni di competere ad armi pari con il resto della Nazione.

Troppo spesso, in passato, il Mezzogiorno è stato considerato quasi un problema, una zavorra. Ma il Sud in realtà è la vera grande opportunità di crescita dell’Italia. A noi spetta il compito di liberare il suo immenso potenziale immenso e inespresso, con investimenti, interventi mirati e la spinta infrastrutturale necessaria per ridurre finalmente il divario con il resto d’Italia, perché senza infrastrutture adeguate nessun rilancio è possibile.

Scommettere sull’orgoglio del Sud significa scommettere sull’orgoglio di una Nazione intera, perché un Sud prospero e competitivo è un vantaggio per tutto il popolo italiano. 
È una scommessa che siamo determinati a vincere. Anche e soprattutto grazie a chi, come voi, ci ha sempre creduto!

Grazie a tutti e buona Fiera!