Intervento del Presidente Meloni al Business Forum Italia-Libia

Martedì, 29 Ottobre 2024

Buongiorno a tutti. 

Grazie di essere qui, in questa giornata che considero particolarmente importante. Ricordavo con il Primo Ministro, che ringrazio, che questa è la mia quarta visita in Libia da quando ho assunto la guida del Governo italiano, è la mia terza visita in Libia solo quest'anno, e non accade per caso. Questa frequenza di visite reciproche è il risultato di una scelta politica molto precisa che questo Governo ha fatto. Noi consideriamo il rapporto con la Libia una priorità per l'Italia, lo consideriamo una priorità per l'Europa, siamo convinti che la cooperazione profonda che ci lega non abbia ancora espresso tutte le sue potenzialità. 

L'ultima volta che io sono stata qui a Tripoli su invito del Primo Ministro, che ringrazio ancora, è stato quattro mesi fa, era il mese di maggio. L'occasione era quella del Trans-Mediterranean Migration Forum, un'iniziativa molto importante voluta dal Primo Ministro per affrontare insieme all'Italia, all'Unione Europea, alle Nazioni Africane, il tema del governo dei flussi migratori, il contrasto dei trafficanti di esseri umani. Noi in quella occasione approfondimmo diversi aspetti della nostra collaborazione su questo fronte. Perché lo cito? Perché uno di questi aspetti è collegato al lavoro che stiamo facendo oggi e offre una continuità e una integrazione di visione nel lavoro che facciamo che io considero particolarmente importante, perché insieme al lavoro che noi facciamo per combattere l'immigrazione illegale di massa, insieme al lavoro che noi facciamo avanti per garantire il diritto a non dover emigrare, che vuol dire favorire lo sviluppo, favorire la crescita, c'è un elemento fondamentale che è anche quello di favorire i canali di migrazione legale.

Il Governo italiano ha portato avanti un decreto flussi triennali per 450.000 ingressi per favorire la migrazione legale, ma chiaramente questi sono meccanismi che funzionano solamente se i due sistemi produttivi delle Nazioni che stanno cooperando si parlano, se a monte sono sistemi collegati, se a monte c'è incontro tra domande e offerte di lavoro, se a monte c'è un lavoro di formazione. 

Quindi è un altro elemento che racconta quanto la cooperazione che stiamo portando avanti corrisponda nel suo complesso a una visione molto ampia. Chiaramente il lavoro che facciamo oggi e gli aspetti che siamo qui per approfondire oggi sono moltissimi. 

Insieme al Primo Ministro abbiamo voluto fortemente organizzare questo Business Forum, che era un appuntamento che incredibilmente non si svolgeva da dieci anni ormai. E io sono molto fiera di aver contribuito a ripristinarlo perché penso che le nostre comunità imprenditoriali abbiano molto da dirsi, penso che siano molti i temi sui quali devono e possono confrontarsi e penso che il compito delle istituzioni sia quello di favorire questo dialogo. 

Allora saluto e ringrazio per questo tutti i rappresentanti del mondo produttivo italiano e libico che sono presenti oggi così numerosi. Penso che questa partecipazione ci dica sostanzialmente due cose, cioè che i rapporti tra le nostre imprese non si sono mai interrotti e che c'è interesse comune a fare un salto di qualità anche rispetto a quello che abbiamo fatto finora. 

Ecco perché io penso che il nostro obiettivo debba essere quello, da una parte, di rilanciare collaborazioni che erano ferme da tempo, dall'altro, di ampliare le collaborazioni che sono andate avanti sempre e soprattutto esplorare insieme le nuove forme di cooperazione. 
Anche per questo ho voluto personalmente essere oggi qui a Tripoli, per ribadire la volontà, per ribadire l'impegno dell'Italia, del Governo italiano a essere a fianco della Libia, del suo popolo in questa nuova fase di ricostruzione e di sviluppo. 

La Libia rappresenta per l'Italia un partner economico di prima grandezza, le nostre ottime relazioni commerciali ne sono la testimonianza. Parlano da soli i dati dell'interscambio. Nel triennio 2020 – 2023 i flussi commerciali bilaterali sono più che triplicati, passando da 2,6 a 9,1 miliardi di euro. Nel primo semestre del 2024 l'interscambio è aumentato ancora. L'Italia è il principale importatore della Libia, il terzo esportatore, il primo investitore nel settore energetico. E al contempo l'Italia rappresenta per la Libia la porta privilegiata di accesso a uno dei più grandi mercati energetici del mondo, che è quello europeo, fatto di 500 milioni di consumatori. Siamo di fatto un ponte naturale tra l'Europa, il Mediterraneo allargato, l'Africa e il Medio Oriente. Questo ci offre una doppia opportunità: lavorare per diventare uno snodo per i flussi energetici tra il Mediterraneo, l'Africa e l'Europa, un vero e proprio hub di produzione e di distribuzione ed essere così il perno di congiunzione e di collegamento di nuove interconnessioni, che devono essere chiaramente infrastrutturali ed economiche, vocazioni a cui stiamo dando voce anche attraverso il nostro Piano Mattei per l'Africa.

Da questo punto di vista la cooperazione bilaterale è già molto forte, è aperta su più fronti, compresi i campi più innovativi delle telecomunicazioni, della sicurezza cibernetica. Libia e Italia sono già connesse dal gasdotto GreenStream, da cavi dati sottomarini, ma credo che ci siano ottimi margini per costruire insieme nuove opportunità anche da questo punto di vista. Rafforzare le nostre connessioni vuol dire anche assicurare un collegamento diretto tra le nostre due Nazioni, che sia al servizio dei nostri cittadini e al servizio delle nostre imprese. 

Siamo stati per questo i primi a livello europeo ad aver riaperto ormai più di un anno fa, lo ricordava il Primo Ministro, i voli diretti con la Libia. Sono fiera di poter annunciare oggi che ITA Airways tornerà a collegare le nostre due Nazioni a partire dal gennaio 2025. Sono fiera anche del fatto che l'Italia sia stata la prima Nazione occidentale a cancellare il parere negativo sui viaggi d'affari in Libia. Penso che questi siano due tasselli fondamentali nel rilancio dei nostri rapporti economici, ma come dicevo sono convinta che la nostra cooperazione abbia ancora ampi margini di rafforzamento su molti fronti: dalla pesca all'agroindustria, l'economia del mare, la sanità, la farmaceutica. Anche per questo oggi noi sottoscriveremo numerose intese - voglio ringraziare anche la presenza del Ministro Urso che mi accompagna oggi -, forniremo alle nostre imprese ulteriori strumenti per investire e lavorare insieme. 

Quindi, gentile Primo Ministro, cari amici, con il Business Forum di oggi noi poniamo le basi per una fase completamente nuova delle nostre relazioni economiche e commerciali. Lo facciamo con la consapevolezza che Italia e Libia sono Nazioni amiche, sono Nazioni legate da secoli di storia comune, che i nostri destini sono intrecciati e siamo molto più legati di quanto spesso ricordiamo.

A noi spetta dare a questa cooperazione una forma nuova che sia capace di cogliere e sfruttare appieno le opportunità che questo tempo ci offre.

Quindi, grazie a tutti davvero e buon lavoro per il Business Forum.