Intervento del Presidente Meloni al Vertice della Comunità Politica Europea
Giovedì, 1 Giugno 2023
A seguire traduzione di cortesia.
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Thank you very much. I want to thank President Sandu, I want to thank Moldova for this very important event, for the role that Moldova is playing in these tough times. My greetings to all colleagues.
I think that this event has a particular value, and a particular flavour, for we celebrate it while, near here, Ukrainians, President Zelensky, impress the world, showing how difficult it can be to [make] a free people and a sovereign nation [yield]. In doing it, we know that they defend also our security and international law, without which no one tomorrow would be safe. We celebrate this event here in Moldova which is another nation which would risk an aggression if Ukrainians didn’t defend themselves as they are doing, and if we didn’t help them to do that. We celebrate this event in a time in which different crises we have been facing – the pandemic crisis, and now the aggression of Russia against Ukraine – show us our difficulties, but it means also an occasion, for crises are always an occasion. The occasion to discuss ourselves and to go deep into the problems we have, trying to understand what didn’t function to solve it. So, why are we here? We are here first of all I think to remind ourselves that Europe is not a club, it is not simply rules and it is not simply interests. Europe is, moreover and before everything, a civilisation which was founded on the idea that men are free and equal. Values on which depend also ideas like solidarity, subsidiarity, the rule of law. We are here to remind that we will not allow that those principles are discussed, that those principles are destroyed by who thinks that can bring us back to the most difficult years of the past century. That is why we will be near Ukraine, helping Ukraine at 360 degrees for all the time that will be needed. That is why we sustain also the walk that Ukraine, Moldova, Georgia, but also the Western Balkans are doing to accession to the European Union, which does not mean enlarging the European Union; it means coming back all together, for that is what we are.
We are here to remind ourselves that there is not an [‘A-league Europe’ and a ‘B-league Europe’]; there is only Europe and that Europe needs, as Giovanni Paolo II, the Pope, said, to breathe with two [lungs] - the West and the East. If Europe is moreover our destiny, if in front of the crises we are facing, we win or we lose together, it is together that we have to find the solutions to those crises. Crises such as the security of our continent, which means the energetic one, sources, the capacity that we have to control our future; crises such as connectivity, which is a way to put each one of us nearer to the other and become all together stronger; and crises or problems such as those that geopolitics puts in front of us and I think we should remember also the relations with our global partners. I think, for example, about Africa, for they need us, also not to be victim of that narrative who wants to say there is a West and all the rest. It means also solving problems that we have to face like, for example, illegal migration, that we [can] solve only if we help those nations. It means there is lots of work to do but we have to do it if we want a Europe that, after being a protagonist of the past, is a protagonist also of the future.
Thank you.
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Vi ringrazio molto. Voglio ringraziare la Presidente Sandu, voglio ringraziare la Moldova per questo evento molto importante, per il ruolo che la Moldova sta svolgendo in questi tempi difficili. Saluto tutti i colleghi.
Credo che questo evento abbia un valore e un sapore particolare, perché lo celebriamo mentre, qui vicino, gli ucraini, il Presidente Zelensky, stanno impressionano il mondo, dimostrando quanto possa essere difficile piegare un popolo libero e una nazione sovrana. Nel farlo, sappiamo che difendono anche la nostra sicurezza e il diritto internazionale, senza il quale nessuno domani sarebbe al sicuro. Celebriamo questo evento qui in Moldova, un'altra nazione che rischierebbe un'aggressione se gli ucraini non si difendessero come stanno facendo e se noi non li aiutassimo a farlo. Celebriamo questo evento in un momento in cui le diverse crisi che abbiamo affrontato e che affrontiamo - la crisi pandemica e ora l'aggressione della Russia all'Ucraina - ci mostrano le nostre difficoltà, ma significa anche un'occasione, perché le crisi sono sempre un'occasione. L'occasione per discutere di noi stessi e approfondire i problemi che abbiamo, cercando di capire cosa non ha funzionato per risolverli. Allora, perché siamo qui? Siamo qui innanzitutto per ricordare che l'Europa non è un club, non è solo regole e non è solo interessi. L'Europa è, oltretutto e prima di tutto, una civiltà fondata sull'idea che gli uomini sono liberi e uguali. Valori da cui dipendono anche idee come la solidarietà, la sussidiarietà, lo stato di diritto. Siamo qui per ricordare che non permetteremo che questi principi vengano discussi, che questi principi vengano distrutti da chi pensa di riportarci agli anni più difficili del secolo scorso. Per questo motivo saremo vicini all'Ucraina, aiutandola a 360 gradi per tutto il tempo che sarà necessario. Per questo sosteniamo anche il cammino che Ucraina, Moldova, Georgia, ma anche i Balcani occidentali stanno compiendo verso l'adesione all'Unione europea, che non significa allargare l'Unione europea, ma tornare tutti insieme, perché è questo quello che siamo.
Siamo qui per ricordare che non esiste un'Europa di serie A e un'Europa di serie B; c'è solo l'Europa e quell'Europa ha bisogno, come ha detto Papa Giovanni Paolo II, di respirare con due polmoni: l'Occidente e l'Oriente. Se l'Europa è inoltre il nostro destino, se di fronte alle crisi che stiamo affrontando vinciamo o perdiamo insieme, è insieme che dobbiamo trovare le soluzioni a queste crisi. Crisi come la sicurezza del nostro continente, che significa quella energetica, le fonti, la capacità che abbiamo di controllare il nostro futuro; crisi come la connettività, che è un modo per mettere ognuno di noi più vicino all'altro e diventare tutti insieme più forti; e crisi o problemi come quelli che la geopolitica ci mette di fronte e penso che dovremmo ricordare anche le relazioni con i nostri partner globali. Penso, ad esempio, all'Africa, perché ha bisogno di noi, anche per non essere vittima di quella narrazione che vuole dire che c'è l’Occidente e poi tutto il resto. Significa anche risolvere problemi che dobbiamo affrontare come, ad esempio, la migrazione illegale, che possiamo risolvere solo se aiutiamo quelle nazioni. Significa che c'è molto lavoro da fare, ma dobbiamo farlo se vogliamo un'Europa che, dopo essere stata protagonista del passato, sia protagonista anche del futuro.
Grazie.