Incontro con il Segretario generale NATO, dichiarazioni del Presidente Meloni

Martedì, 5 Novembre 2024

Buongiorno a tutti, è per me un grande piacere accogliere oggi a Palazzo Chigi Mark Rutte, il mio amico Mark Rutte, nella sua nuova veste di Segretario generale della Nato. Approfitto per fargli un in bocca al lupo per questo importantissimo incarico in un tempo molto complesso come quello che stiamo attraversando. Chiaramente il mio in bocca al lupo sono anche le congratulazioni del Governo italiano. È un incarico di estrema responsabilità. Come dicevo, in un momento nel quale tutto viene messo in discussione dalla ferita inferta al sistema delle regole internazionali dalla guerra d'aggressione russa all'Ucraina, che sta avendo effetti come vediamo destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma e, come un domino, contribuisce a far detonare nuovi focolai di crisi.

È una situazione di instabilità che ha aperto molti nuovi fronti e che impone a tutti noi di saper modulare in maniera diversa la nostra azione.
Io ringrazio Mark per aver scelto Roma, dopo Londra, Tallinn, Berlino come meta di una delle sue primissime visite nelle capitali alleate da quando ha assunto l'incarico di Segretario generale il primo ottobre scorso.
Peraltro la sua presenza qui è la seconda in Italia in pochissimo tempo, perché ha partecipato, come sapete, anche alla riunione ministeriale del G7 difesa, che è un unicum. Non era mai accaduto che una Presidenza G7 decidesse di organizzare anche una ministeriale in materia di difesa, ma in questo tempo era molto importante, secondo noi, anche che si potessero incontrare i nostri ministri della difesa.
L'incontro di oggi chiaramente è stata l'occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale che l'Italia riveste all'interno dell'Alleanza Atlantica. Noi siamo leader nella Nato per la qualità, la quantità della nostra azione, particolarmente siamo il primo contributore in termini assoluti alle operazioni e alle missioni dell'Alleanza Atlantica e quindi anche al bilancio della Nato.

Il ruolo della nostra azione si articola anche attraverso la nostra presenza lungo il fianco orientale dell'Alleanza, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Ungheria, ma anche con i dispositivi navali nel Mediterraneo, con le missioni in Iraq e in Kosovo, dove abbiamo nuovamente assunto il comando della Missione KFOR da pochi giorni, a testimonianza dello storico impegno in una regione come i Balcani, che per l’Italia è, e rimane cruciale. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare ancora una volta i nostri uomini, le nostre donne, le nostre Forze armate che sono impegnate in queste missioni e operazioni, per la credibilità che conferiscono alla nostra Nazione e per la credibilità dell'Alleanza che contribuiscono a creare.
Al centro del nostro colloquio anche il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell'Ucraina, il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare da questo punto di vista.
Il nostro obiettivo comune rimane lo stesso, ovvero costruire le migliori condizioni possibili per una pace giusta, per aiutare l'Ucraina a guardare avanti.
L'Italia da questo punto di vista ha sempre fatto la propria parte: siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea, che significa soprattutto difendere la popolazione civile, questo al netto del sostegno che l'Italia continua a dare a 360 gradi, dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione.

Ospiteremo nel 2025 la Ukraine Recovery Conference qui a Roma, un importante evento sul quale il Governo italiano è già al lavoro, sul quale tutto il sistema-Italia è già al lavoro. Ovviamente stiamo continuando a lavorare anche per garantire l'attuazione dell'accordo sull'utilizzo degli interessi generati dagli asset russi immobilizzati, che è stato uno dei grandi “achievements”, dei grandi obiettivi e risultati della Presidenza italiana del G7, del Vertice dei leader del G7. Abbiamo discusso di come rafforzare l'Alleanza nel suo complesso. Come sapete, noi sosteniamo da sempre la necessità che, al pilastro nordamericano della Nato, si affianchi un solido pilastro europeo. È una visione che condividiamo con il nuovo Segretario Generale e condividiamo il fatto che è essenziale per tutti noi lavorare a un'industria europea della difesa che sia innovativa, che sia competitiva, che sfrutti la complementarietà tra la Nato e l'Unione europea.

Con il Segretario Rutte siamo d'accordo che è fondamentale da questo punto di vista garantire la collaborazione internazionale, sia in Europa sia con i nostri alleati nordamericani.
So che Mark avrà oggi stesso – stasera - un incontro con i rappresentanti dell'industria della difesa italiana. Quella italiana, voglio ricordare, rappresenta in questo campo un'eccellenza internazionale riconosciuta da tutti. Quindi siamo pronti a fare anche qui la nostra parte.
Il Segretario generale ed io siamo d'accordo anche sul fatto che l'Alleanza debba sempre più rivolgere il suo sguardo sul fianco sud dell'Alleanza. Questo è un lavoro di attenzione alla dimensione del fianco sud dell'Alleanza, che l'Italia ha contribuito a fare in questi due anni, che ha portato all'ultimo Vertice della Nato anche a realizzare uno specifico capitolo delle Conclusioni che parlava proprio di un rinnovato impegno, con degli strumenti da mettere in campo per rafforzare la nostra attenzione verso il fianco sud. Chiaramente per noi è molto importante che questo pacchetto di iniziative venga portato avanti e, su questo, c'è piena disponibilità da parte di Mark, che è sempre stato molto sensibile anche a questa dinamica.

Tutti sappiamo che è necessario che la Nato sia sempre più capace di evolvere per essere all'altezza di un tempo che intorno a noi sta cambiando. Ci sono nuove sfide che sono inevitabilmente legate al concetto di difesa, al concetto di sicurezza, dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale fino ai domini di guerre che diventano sempre più ibride. E quindi l'interconnessione necessaria nelle competenze dell'alleanza è una interconnessione fondamentale, una capacità di rimettersi continuamente in discussione.
C'è ovviamente tanto da fare - e concludo -, l'Italia farà la propria parte come l'ha fatta finora, per continuare uniti a difendere quei valori che guidano l'Alleanza da 75 anni, che in questi 75 anni hanno garantito ai nostri popoli pace e sicurezza.
Quindi grazie davvero, Mark, per essere qui. Ancora in bocca al lupo e puoi sempre contare sul sostegno dell'Italia.