"Piano Mattei, quali opportunità per Africa, Italia e imprese", il videomessaggio del Presidente Meloni
Giovedì, 20 Giugno 2024
Il videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell'evento "Piano Mattei, quali opportunità per Africa, Italia e imprese", organizzato da Confcommercio.
Buongiorno a tutti,
voglio salutare e ringraziare il Presidente Sangalli e tutta la Confcommercio per aver promosso quest’iniziativa dedicata al contributo del settore privato italiano al Piano Mattei per l’Africa.
Sono molto felice che il tessuto produttivo ed economico di questa Nazione abbia compreso, fin dall’inizio, l’importanza e la strategicità della sfida che il Governo ha lanciato con l’iniziativa del Piano Mattei. Questo è un elemento molto prezioso perché, se il Piano Mattei sarà un successo e riuscirà davvero a costruire quel nuovo modello di cooperazione e sviluppo con le Nazioni africane che abbiamo in mente, molto dipenderà dal contributo delle nostre imprese, dalla possibilità di mettere le loro energie e la loro concretezza al servizio di questa iniziativa. Perché ciò che distingue il Piano Mattei da tutte le altre iniziative del passato è proprio la sua concretezza. Noi non abbiamo scritto un elenco di buone intenzioni, di dichiarazioni di principio. Abbiamo scritto un piano di obiettivi fattibili, realizzabili, accompagnato da un cronoprogramma ben delineato.
Non avremmo potuto affrontare da soli questa sfida, chiaramente. Per questo, quando abbiamo costruito la governance del Piano, abbiamo deciso di coinvolgere nella Cabina di Regia una rappresentanza del Sistema Italia molto ampia e articolata. Confcommercio è ovviamente una delle realtà alle quali abbiamo chiesto di darci una mano, e ringrazio ancora tutti voi per il contributo e le proposte che avete condiviso con noi - a partire dall’attenzione nei confronti della formazione professionale - e per ciò che continuerete a fare nei prossimi mesi.
La concretezza è il tratto distintivo del Piano Mattei, che abbiamo articolato su sei direttrici di intervento, che sono istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture, e che sta trovando la sua prima realizzazione con diversi progetti pilota che partono da nove Nazioni: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Tunisia.
Abbiamo portato questo approccio, questo stesso livello di concretezza, anche in ambito G7. Come sapete l’Italia quest’anno ha la responsabilità di guidare il forum. Al Vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, alcuni strumenti finanziari molto innovativi per sviluppare strategie di co-investimento in Africa e abbiamo avviato sinergie strutturate e attività di raccordo tra il Piano Mattei e le iniziative che già esistono, particolarmente sul tema degli investimenti in infrastrutture, e che sono previste dai nostri partner. Penso, ad esempio, alla decisione di contribuire, con un impegno finanziario che può arrivare fino a 320 milioni di euro, a uno dei progetti della Partnership for Global Infrastructure and Investment che è la realizzazione del ‘corridoio di Lobito’, il sistema infrastrutturale che collegherà l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo. Parliamo di un’infrastruttura imponente, che coinvolge numerosi settori e che apre ad opportunità anche per le imprese italiane. Ma ci tengo a ricordare anche l’ottima sinergia che l’Italia ha instaurato con gli Stati Uniti in Kenya, Nazione dove stanno prendendo corpo due progetti pilota del Piano Mattei nel settore dell’energia rinnovabile. Il primo per lo sviluppo della filiera dei biocarburanti, per coinvolgere fino a circa 400 mila agricoltori; il secondo per la produzione di energia geotermica.
Abbiamo lavorato molto in questi mesi, anche per creare una cornice nella quale il settore pubblico e il settore privato potessero lavorare insieme, anche in aree dell’Africa dove l’Italia non è tradizionalmente presente. E siamo impegnati per sostenere ulteriormente l’internazionalizzazione delle nostre aziende, anche riservando una quota del Fondo SIMEST a favore di chi investe in Africa, in particolare le nostre piccole e medie imprese, con finanziamenti che potranno essere utilizzati anche per investimenti produttivi verso il Continente.
E quindi, carissimi, è un grande progetto, una grande iniziativa; chiaramente, per troppo tempo l’Africa è stata una terra - diciamo così - incompresa, sfruttata, spesso guardata dall'alto in basso. L’Africa è, invece, dal nostro punto di vista, un Continente che può sorprendere, se messo nelle condizioni di sfruttare quanto di straordinario possiede e di competere ad armi pari. A noi spetta il compito di collaborare con le Nazioni africane, e di costruire insieme a loro, ai loro sistemi economici e produttivi, sempre più dinamici e intraprendenti, nuove occasioni di sviluppo condiviso. Una cooperazione da pari a pari che deve portare un bilancio positivo per tutti, per crescere insieme, senza approcci caritatevoli o paternalistici. E noi intendiamo farlo non con i proclami, ma con i fatti, trasformando in infrastrutture, progetti concreti, posti di lavoro i nostri propositi.
Abbiamo tanto lavoro da fare, e sono certa che il Governo potrà sempre contare sul vostro contributo. E sul contributo del Sistema Italia nel suo complesso, che ha colto quanto questa iniziativa sia strategica per il nostro futuro e per quello dei nostri ‘dirimpettai’ africani.
Grazie a tutti, e buon lavoro!