Vertice MED9, le dichiarazioni alla stampa del Presidente Meloni

Venerdì, 11 Ottobre 2024

Buonasera a tutti,
    
Grazie Nikos, ti faccio i miei complimenti per questa iniziativa, per la sua riuscita, per l’intelligenza con la quale è stata organizzata. Perché chiaramente questo evento cade in un momento molto delicato. E noi ci troviamo in un luogo, se vogliamo, particolare. Siamo a Paphos: appena 400 km in linea d’aria ci separano da Gaza, ancora meno quelli che ci separano dal Libano. 

Chiaramente anche per l’escalation alla quale stiamo assistendo in Medio Oriente, non poteva il tema medio orientale non essere al centro della nostra discussione e dei nostri lavori. Penso che sia stata particolarmente preziosa la presenza di Sua Maestà Re Abdullah II di Giordania perché si tratta di una leadership estremamente importante e preziosa come interlocutore per ciascuno di noi in tema di moderazione, di ricerca della pace. È stata, la Giordania e la sua leadership, un attore fondamentale anche per tutto quello che ha riguardato, in queste settimane e in questi mesi, il lavoro che facevamo sul piano umanitario. L’Italia ha portato avanti ad esempio l’iniziativa - come sapete - “Food for Gaza”, e senza il contributo della Giordania questo non sarebbe stato possibile. Il Re ha alcune idee molto interessanti, anche l’Italia come sempre ha garantito il suo supporto. 


Chiaramente con i colleghi del Med9 - ma è stato detto da tutti gli interventi, non voglio dilungarmi su cose che sono state ampiamente ribadite - la parte significativa, più importante di questa discussione, anche con il Re di Giordania, ruota attorno a come riuscire ad arrivare a un cessato il fuoco a Gaza, in Libano, arrivare al rilascio degli ostaggi israeliani che sono, come sapete, ancora molti, e come ovviamente assistere al meglio le popolazioni civili coinvolte. Perché sono tutte precondizioni per qualsiasi soluzione duratura della questione medio orientale. Conosciamo tutti il principio dei due popoli in due Stati.

Anche il Governo italiano sta seguendo con grande attenzione la situazione del contingente in Libano. I militari italiani impegnati nella missione ONU e in quella bilaterale Mibil prestano un'opera fondamentale, preziosa per la stabilizzazione dell'area. Come sapete il quartier generale della missione UNIFIL e due basi italiane sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze israeliane e quindi non posso, anche come Italia, non tornare a condannare quello che è accaduto, non è accettabile, viola quanto stabilito dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Il Governo italiano, come sapete, ha protestato con decisione con le Autorità israeliane. Su questo tema insieme a Emanuele e a Pedro, quindi alla Francia e alla Spagna, abbiamo anche deciso di stilare una Dichiarazione comune.

Così come con i colleghi stiamo lavorando per immaginare, sempre in tema di Libano, durante il G7 Difesa, che si svolgerà tra pochi giorni, di organizzare una iniziativa, anche coinvolgendo le altre Nazioni che hanno partecipato in questi anni, per implementare i nostri sforzi congiunti per rafforzare le forze armate libanesi. Tema sul quale sapete che l'Italia si spende da tempo, e non è sola dietro questi tavoli. 

Abbiamo parlato di Mediterraneo, come si diceva. Anche io voglio ringraziare Ursula von der Leyen per aver introdotto un portafoglio dedicato a questa materia così fondamentale, anche per l'Italia. Per noi rappresenta una priorità strategica, particolarmente lo rappresenta per questo Governo. 

Guardiamo con molta attenzione al futuro patto per il Mediterraneo che è ispirato a un nuovo approccio paritario dell'Unione europea nei confronti del suo vicinato meridionale, un approccio che come sapete l'Italia ha sempre promosso, che è strettamente legato anche al tema del governo dei flussi migratori. Negli ultimi due anni l'Unione europea ha cambiato approccio sul tema del governo dei flussi migratori grazie anche al lavoro fatto dai MED9, grazie anche al lavoro fatto dall'Italia. 

Questo nuovo approccio, dicono i dati, dimostra di funzionare. È ovviamente fondamentale essere concreti, decisi, contrastare in modo sempre più incisivo l'immigrazione illegale di massa, continuare a lavorare a questa cooperazione completamente diversa con le Nazioni di origine di transito.

E oggi abbiamo discusso anche di altre iniziative, comprese quelle innovative. Partirà probabilmente tra qualche giorno in termini operativi il protocollo che ormai tutti conoscono tra Italia e Albania, che vuole essere esattamente questo, una soluzione innovativa in tema di lotta, in tema di governo dei flussi migratori, di lotta ai trafficanti di esseri umani. E quindi sicuramente anche questo è molto importante. 

Abbiamo discusso di competitività europea. Su questo tema, cruciale per il futuro dell'Europa, io penso che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Noi abbiamo la necessità di diventare più autonomi, di semplificare il nostro quadro normativo, di rilanciare gli investimenti, particolarmente quelli privati, di premere l'acceleratore su settori strategici come l'alta tecnologia, la difesa, l'agricoltura. 

Sono tutte strategie che conosciamo. Conosciamo quali sono i nostri obiettivi. Il punto vero che ora va discusso è come facciamo a mettere a terra quegli obiettivi: quali sono le risorse, quali sono gli strumenti. 

È ovvio che è fondamentale avere una visione, ma le visioni non servono a molto se poi non si ha neanche il coraggio di dotare quelle visioni degli strumenti necessari a realizzarle. Vi ringrazio.