Videomessaggio all'Assemblea ANCE 2023
Mercoledì, 21 Giugno 2023
Buongiorno a tutti.
Voglio salutare e ringraziare la presidente Brancaccio per l’invito.
Purtroppo, non ho potuto partecipare in presenza all’Assemblea pubblica dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, ma non volevo comunque far mancare il mio contributo ai vostri lavori. Saluto il Ministro Salvini, le Autorità, i rappresentanti delle categorie produttive ed economiche, ovviamente saluto anche tutti i delegati presenti.
L’ANCE è un interlocutore importante ed è un interlocutore molto autorevole del Governo. La vostra Associazione rappresenta uno di quei tanti corpi intermedi che rendono vitale la nostra società e che compongono il tessuto produttivo ed economico della Nazione.
Voi siete non solo dei costruttori di cose - di case, di edifici, di strade e di infrastrutture - ma siete anche costruttori di conoscenze e saperi, di un patrimonio immateriale che viene trasmesso di generazione in generazione. Siete costruttori di innovazione, perché è esattamente questo quello che fa chi fa impresa: si rimbocca le maniche ogni giorno e trova risposte nuove, più efficienti e più produttive, ai problemi magari antichi.
Voi operate sul campo e senza di voi chi rappresenta le Istituzioni perderebbe il punto di vista sulla realtà. Solo dal confronto e dalla collaborazione con chi quotidianamente si trova ad affrontare i problemi, è possibile trovare le soluzioni migliori. È questo il Governo lo sa bene e lo dimostra il rapporto che fin dal suo insediamento ha instaurato con i corpi intermedi e con l’ANCE. Insieme a voi abbiamo saputo affrontare e sciogliere nodi nevralgici che da troppo tempo costituivano un limite per la nostra Nazione.
Penso, ad esempio, al nuovo Codice Appalti, un testo frutto di un confronto costante e intenso tra il Governo e le categorie che ha introdotto innovazioni importanti per un settore fondamentale. La più importante di quelle innovazioni è soprattutto immateriale: è la fiducia. Questo Governo si fida di chi fa impresa e di chi vuole lavorare. Ed è impegnato fin dal primo giorno per mettere chi vuole lavorare nelle condizioni di farlo sempre meglio.
Avere un Codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato e le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi e la possibilità di pianificare e programmare il lavoro. Poi è chiaro, se questa fiducia viene tradita la risposta dello Stato deve essere dura, perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano opere e servizi scadenti. Ma non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte, in cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali. Noi abbiamo ribaltato questo paradigma nel Codice degli Appalti e intendiamo farlo anche in tante altre riforme strategiche che il Governo sta portando avanti e che sta attuando. A partire dalla delega fiscale, con la quale vogliamo costruire un fisco alleato di chi fa impresa e produce ricchezza, non un fisco nemico, quasi vessatore.
Questa è la nostra visione. Questa è la visione con la quale stiamo affrontando le tante sfide aperte per ammodernare l’Italia e renderla più competitiva. Penso alla legge sulla rigenerazione urbanistica, al nuovo testo unico sull’edilizia o al Piano Casa.
E poi stiamo lavorando, nei limiti che la normativa europea delinea, per risolvere un problema che abbiamo ereditato da una politica approssimativa, che ha portato migliaia di crediti incagliati a seguito dell’espansione del Superbonus, che ha drenato risorse superiori a quanto era stato previsto. E ha inevitabilmente richiesto da parta nostra dei correttivi.
Priorità che si aggiungono a tante altre e che rendono il nostro lavoro estremamente impegnativo, ma non per questo meno entusiasmante. Con l’ANCE potremo avere punti di vista differenti, ma io sono certa che dai voi non mancheranno mai proposte e contenuti. Perché ci accomuna lo stesso obiettivo, che è difendere l’interesse generale.
Il "buon lavoro" ci aspetta. Noi siamo pronti.
Grazie a tutti!