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Domanda: E' una giornata storica Presidente.
Presidente Meloni: E’un giorno di festa per le persone perbene, un giorno di festa per le famiglie delle vittime della criminalità organizzata, perché il sacrificio di tanti eroi non era vano, perché qualcuno ha raccolto quel testimone e quella guerra è stata portata avanti. E’ un giorno di festa per i tanti uomini e per le tante donne che nel silenzio, fuori dai riflettori, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno dedicano la loro vita a questo. Noi siamo abituati a ricordare soprattutto chi si sacrifica con il sacrificio più estremo per la lotta alla mafia, ma poi ci sono persone che sacrificano tutta la loro esistenza per raggiungere questi obiettivi. Credo – e mi piace immaginare – che questo possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro di questi uomini e di queste donne, ed è una proposta che farò. E’un giorno di festa per noi che possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere. Non abbiamo vinto la guerra, non abbiamo sconfitto la mafia, ma questa battaglia era una battaglia fondamentale da vincere ed è un colpo duro per la criminalità organizzata. E voglio dire anche che è un giorno di festa per me, che ho cominciato l’avventura che mi porta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dalle macerie di via D’Amelio, e sono fiera del fatto che il primo provvedimento del Governo che presiedo sia stato difendere il carcere duro, perché se oggi noi non corriamo rischi, dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, di regimi carcerari meno rigidi è perché quell’istituto fortemente voluto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come sappiamo, è stato difeso dai provvedimenti del Governo.
Domanda: Presidente cosa ha detto agli investigatori e al Procuratore Capo?
Presidente Meloni: Ho detto al Procuratore capo e agli investigatori, ai Carabinieri, ai Ros, alla Polizia, a tutte le persone che hanno collaborato, che l’Italia è fiera di loro, che noi sappiamo che questo grande risultato è a loro che lo dobbiamo, al lavoro quotidiano di grande determinazione, di grande dedizione che hanno condotto, e che ovviamente possono contare sui provvedimenti del governo, per quello che fosse necessario, per portare avanti questa battaglia insieme; che loro sono la faccia dell’Italia migliore, di quell’Italia migliore che oggi vince. Noi siamo il tramite per i provvedimenti migliori che possono sostenere quel lavoro. Penso, ad esempio, col sottosegretario Mantovano - che stamattina mi ha accompagnato -, e ne stiamo parlando già da settimane, che un segnale fondamentale nella lotta alla mafia sia il riuso dei beni confiscati alla mafia. Su questo si può fare e si deve fare molto di più; è anche collegato alla storia di Matteo Messina Denaro che, come sappiamo, si occupava soprattutto di attività legate al patrimonio. Questo è un segnale importante, perché è una presenza fisica: se tu riesci, quando confischi un bene alla mafia, a farlo riutilizzare dai cittadini, magari perché ci si possa aprire un’attività commerciale, economica, perché ci si possa trovare lavoro, perché si possa avere socialità, cultura, questo è un segnale straordinario perché sì la legalità, sì gli strumenti, sì tutto quello che serve sul piano della sicurezza, ma poi è il terreno fertile che devi togliere alla criminalità organizzata, e quello lo togli solo col lavoro.
Domanda: Il Procuratore capo ha detto che, con una latitanza di 30 anni, la mafia non si muove solo in ambienti criminali e si deve anche parlare di come mai è riuscito a restare latitante per 30 anni con possibili coperture e in quali ambienti.
Presidente Meloni: Questo è oggetto dell’attività degli inquirenti, però, se alla fine è stato trovato, vuol dire che c’era uno Stato che continuava a lavorare, poi ovviamente adesso qualcosa in più spero possa uscire anche su chi, evidentemente o eventualmente, avesse collaborato con una persona con la quale chi è perbene non collabora.
Domanda: Cosa risponde a chi dice che la mafia nel vostro governo era sparita dall’agenda?
Presidente Meloni: Non ho da replicare, questa giornata replica. Non voglio fare polemica su queste cose. Non penso che la lotta alla mafia possa essere un tema divisivo: chi tenta di fare della lotta alla mafia un tema divisivo fa, per paradosso, un favore alla criminalità organizzata: è una battaglia che dobbiamo condurre tutti insieme, e su questo eviterei di fare chi è più bravo di chi. Posso dire che il Governo, la politica, lo Stato, devono sostenere chi si occupa ogni giorno, concretamente, con il suo lavoro, di questo. E’ quello che il Governo ha fatto fin dal suo primo provvedimento, come voi sapete bene, e spero che, su queste materie, anziché usarle per fare polemica, si voglia lavorare tutti insieme, se ci si crede davvero. Io ci credo davvero e sono disposta a lavorare con tutte le persone di buona volontà su questo tema.
Domanda: Al momento dell'arresto la gente ha applaudito, quale messaggio vuole mandare a quella parte sana della città?
Presidente Meloni: Che non verranno lasciati soli. Di continuare a credere che lo Stato può dare risposte migliori, che lo Stato c’è, che lo Stato si occuperà di loro e faremo del nostro meglio perché non debbano mai trovarsi nella disperazione di dover fare una cosa che, io so, per loro è una cosa che non si vuole mai fare. Però devi anche avere l’alternativa e noi dobbiamo costruire quell’alternativa e faremo tutto quello che possiamo, perché quello è lo strumento più efficace nella lotta al cancro della mafia.
Domanda: Presidente siamo qui dalla Germania, è una giornata epocale non solo per la Sicilia e per l’Italia ma anche a livello internazionale.
Presidente Meloni: E’ il racconto di un’Italia importante anche a livello internazionale, perché poi conosciamo anche i risvolti che questo ha anche sul piano internazionale, ma è il racconto di un’Italia determinata che non ha gettato la spugna, che è più forte. E questo è un messaggio straordinario anche per la credibilità e per la fierezza della nostra Nazione.
Domanda: Si è fermata alla Stele di Capaci.
Presidente Meloni: Penso fosse doveroso, perché qualcuno ha raccolto quel testimone e la guerra va avanti. Grazie e buona giornata.