Intervento del Presidente Meloni alla Firma dell'Accordo per la Coesione Governo - Regione Lazio
Monday, 27 November 2023
Dunque, buonasera a tutti, grazie per essere qui. Sono molto contenta, anche di aver riportato un Presidente del Consiglio dei Ministri nella Regione Lazio, non avevo idea che mancasse da 22 anni, in ogni caso sono fiera di essere stato il Presidente del Consiglio dei Ministri che è tornato in questa Regione, anche perché è la mia, e quindi sul lavoro che sto svolgendo, che stiamo svolgendo con il Ministro Fitto su tutto il territorio nazionale, qui c'è un pezzo di cuore particolare.
E sono molto contenta per la natura di quello che noi firmiamo stasera. Fatemi fare mezzo passo indietro, partendo da quello che diceva il Presidente Rocca, - chiaramente approfitto per ringraziare tutte le autorità presenti, sindaci, Presidenti di provincia, grazie per la vostra presenza - perché l'accordo di oggi, l'accordo di coesione che il Governo italiano firma con la Regione Lazio nasce all'esito di un lavoro molto complesso e molto lungo che il Governo ha fatto di riorganizzazione dei fondi di coesione. E ancora prima del lavoro di riorganizzazione che abbiamo fatto dei fondi di coesione, noi abbiamo fatto una scelta strategica all'atto della nascita del Governo, che è la scelta di mettere insieme la competenza del PNRR e la competenza degli altri fondi europei, particolarmente dei fondi di coesione.
Per fare cosa? Perché queste risorse complessivamente riuscissero a far parte di un'unica strategia. Vi faccio l'esempio. Il Presidente Rocca diceva, nell'accordo di coesione, noi ci siamo concentrati soprattutto sulle province. È vero, ma anche perché voi sapete che Roma è destinataria di una fetta molto importante delle risorse del PNRR. Se noi non avessimo insieme queste competenze, non avessimo messo qualcuno a lavorare per capire come si riusciva, mettendo insieme queste risorse, a coprire tutto il territorio nazionale, a coprire dove c'erano territori che rimanevano scoperti, noi non saremmo stati in grado, non avremmo oggi questo risultato.
E quindi abbiamo fatto prima la scelta strategica di mettere in rete insieme tutte le risorse europee che oggi abbiamo a disposizione, a partire ovviamente dal PNRR, sul quale consentitemi di aprire e chiudere una parentesi, perché io immagino che tutti ricordino quando dalla campagna elettorale e le elezioni politiche in poi si diceva che rinegoziare il PNRR sarebbe stato impossibile, che era un'idiozia, che era una follia, anche se da quando il PNRR precedente era stato scritto chiaramente era intervenuto un contesto completamente nuovo.
Beh, c'è chi ha detto ci farete perdere i soldi del PNRR se doveste mai provare a chiedere di rinegoziare per valutare priorità più cogenti rispetto al contesto nel quale oggi si opera. Immagino che conosciate le novità. Abbiamo presentato tre giorni fa il nuovo PNRR dove abbiamo rivisto alcune priorità, di concerto con la Commissione europea, e abbiamo messo a terra quelle modifiche per far modo che le risorse si concentrassero su quello che oggi è più importante. Quindi non era impossibile.
Ma la verità è che impossibile è la parola che di solito usa chi non ha coraggio, perché chi ha coraggio sa anche che le cose spesso possono essere possibili se sono serie. Mentre facevamo questo lavoro di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riorganizzavamo i fondi di coesione. Ora i fondi di coesione sono un'altra grande occasione, voi sapete che sono le risorse europee che servono a combattere il divario tra i vari territori e sono organizzati su cicli pluriennali con cofinanziamento. Ora purtroppo sappiamo anche che l'Italia non ha sempre brillato nella spesa dei fondi di coesione. A volte è accaduto che nonostante qui si faccia sempre grande sforzo per trovare le risorse che sono necessarie, i fondi tornassero indietro.
Allora noi, che esattamente come diceva il Presidente Rocca non ci possiamo permettere di far tornare indietro queste risorse - perché poi le risorse del fondo di coesione tornano direttamente all'Unione europea - abbiamo pensato a come si potesse combattere questo problema. Responsabilizzando ancora di più le Regioni, abbiamo avviato un confronto con tutte le Regioni italiane per capire quale fosse lo stato dell'attuazione della precedente programmazione dei fondi di coesione e sviluppo e quali dovessero essere le priorità della nuova programmazione. All'esito di questo lavoro, - per il quale io devo davvero ringraziare, come lo ringrazio per il PNRR, il Ministro Fitto che sta facendo un lavoro difficilissimo e preziosissimo e lo sta facendo davvero con ottimi risultati - abbiamo dato vita al Decreto Sud. Il Decreto Sud è un decreto che riorganizza la spesa dei fondi di coesione, istituisce gli accordi di coesione. Gli accordi di coesione con le Regioni hanno alcune novità rispetto al passato.
La prima di queste novità è che gli obiettivi vengono proposti dalla Regione ma sono condivisi dal Governo nazionale. Perché? Non perché noi ovviamente si intenda limitare l'autonomia delle Regioni, ma per fare in modo che questa spesa delle varie Regioni complessivamente faccia parte di un unico disegno per la Nazione, cioè cerchi di concentrarsi sulle stesse priorità e cerchi di essere collegato da un territorio all'altro. Dopodiché, sì, diceva il Presidente Rocca, noi faremo in modo che nessun fondo torni indietro e fa bene, perché adesso ce li riprendiamo, nel senso che nella nuova organizzazione dei fondi di coesione noi abbiamo previsto anche il meccanismo del de-finanziamento nel caso di opere che non vanno avanti, che è un meccanismo di responsabilizzazione, ma abbiamo previsto anche la possibilità dell'intervento e del potere sostitutivo per dare una mano quando si possono risolvere problemi rispetto a delle opere che sono fondamentali per i cittadini di quel territorio.
Questo è quello che abbiamo fatto prima di chiudere questo accordo di coesione. L'accordo di coesione con la Regione Lazio è il quarto che noi firmiamo a livello nazionale, dopo quello con la Liguria, quello con le Marche e quello con la Regione Veneto, ed è anche quello finanziariamente più cospicuo.
Un miliardo e oltre 200 milioni di euro, dei quali 192 erano già stati assegnati, come anticipo, nel 2021, aggiungendo le varie quote di cofinanziamento che ci sono rispetto a queste risorse, complessivamente noi oggi stiamo parlando di un investimento che si aggira intorno ai 2 miliardi e 230 milioni di euro per il territorio della Regione Lazio.
Che cosa facciamo con queste risorse? In parte il Presidente Rocca lo ha già detto. Noi puntiamo soprattutto sul potenziamento delle reti di trasporto e delle infrastrutture. Puntiamo sulla connettività ferroviaria, che è una delle priorità, forse la più significativa, sul piano delle risorse che complessivamente vengono investite.
Sono molti gli accordi che vengono complessivamente finanziati. Tenete presente che in tutte queste risorse sono finanziati oltre 80 progetti. Non intendo elencarli per ragioni che voi comprendete bene, però ad esempio, il tema della connettività ferroviaria che è quello che mobilita la gran parte delle risorse, citava già il Presidente della Regione la Roma-Lido, 538 milioni di euro. Per me è un motivo di vanto perché io sono stata tra quelli che negli anni hanno denunciato la condizione della Roma-Lido che chiaramente vuol dire anche compromettere - e questo riguarda molto la capitale - un elemento di forza che la capitale ha, che è il suo mare, perché Roma spesso non viene percepita come una città di mare ma è una città di mare, anche questo può attrarre turismo e anche questo fa parte della sua straordinaria e unica bellezza. E quindi le infrastrutture devono essere adeguate, riguardano chiaramente prevalentemente i pendolari, la Roma Lido è una infrastruttura ferroviaria che impatta soprattutto sulla vita dei pendolari, ma che coinvolge anche i turisti; così come dall'altra parte verso nord l'investimento che facciamo per 817 milioni di euro sulla Roma-Civita Castellana-Viterbo e quindi sul collegamento tra la capitale e l'area nord di Viterbo.
E anche questo, guardate, quando sta per arrivare il Giubileo, - un anno nel quale chiaramente molti pellegrini verranno a Roma, quando arrivano i grandi eventi, vediamo che cosa accade domani - riuscire a collegare anche le province e le altre bellezze che ci sono in questa Regione in maniera moderna, efficace ed efficiente, vuol dire portare un moltiplicatore anche sugli altri territori, un moltiplicatore complessivamente sulla Regione che riesce finalmente a raccontarsi a 360 gradi.
Questo fa assolutamente e totalmente la differenza. È il motivo per cui abbiamo scelto di investire prioritariamente su queste infrastrutture. C'è, come diceva anche il Presidente Rocca, un investimento molto importante sulle infrastrutture viarie. Noi investiamo tra finanziamento e cofinanziamento 400 milioni di euro sulla Cisterna-Valmontone, - anche qui non ci dobbiamo dire molto rispetto all'importanza dell'infrastruttura e anche a quanto tempo si attende di avere risposte su questa infrastruttura - 17 milioni per la Via dei Laghi in provincia di Roma; 27 milioni per le strade regionali Ausonia e la Flacca, quindi Frosinone e dall'altra parte la provincia di Latina; 5 milioni per il potenziamento delle strade regionali nel territorio della provincia di Rieti. Quindi, come diceva il Presidente Rocca, tutte le province vengono coinvolte da questo investimento con le infrastrutture che sono prioritarie per quelle province e per connettere quelle province anche alla capitale. Su Roma, - non vado sul PNRR perché ho già detto che Roma è destinataria di risorse importanti - noi interveniamo anche nella capitale, sia con l'investimento di 100 milioni per le corsie complanari del Gra tra via Casilina e lo svincolo di Tor Bella Monaca, e interveniamo con altri interventi che però, attenzione, si concentrano sulle zone più periferiche.
E anche di questo io faccio francamente motivo di vanto, perché Massimina, Torresina, Monte Stallonara, Colle Fiorito, - per citare alcune di queste periferie - di solito sono quelle dove gli interventi delle istituzioni arrivano per ultimi, invece io continuo a ritenere che non esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B, in base al fatto che vivano o non vivano dentro o fuori il Raccordo anulare. Un cittadino è un cittadino e deve avere gli stessi servizi che hanno gli altri cittadini della città. E quindi ci siamo concentrati sulle periferie che hanno problemi maggiori da questo punto di vista.
Dopodiché l'accordo distribuisce meglio le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione assegnate come anticipazione nel 2021 e le destina al finanziamento di 62 nuovi interventi che riguardano soprattutto le infrastrutture delle zone industriali del Lazio. Vogliamo dare migliori servizi alle imprese, alle aziende, alle industrie che operano nella Regione Lazio e vogliamo così anche attrarre nuovi investimenti, perché ovviamente la capacità di offrire servizi migliori può anche raccogliere nuovi investimenti.
Non ci occupiamo solamente di infrastrutture, ci occupiamo anche di valorizzazione delle aree interne, di valorizzazione dei beni culturali, del sistema museale dei borghi; ci occupiamo dei cammini religiosi come la Via Francigena, dei cammini naturalistici, dei prodotti tipici della Regione: mettiamo insieme con queste risorse la tradizione della nostra cultura, la tradizione della nostra identità con la modernità di infrastrutture veloci ed efficienti, che è la nostra forza.
Da una parte valorizzare quella cultura e quella identità, dall'altra sapere stare a passo dei tempi in tema di servizi perché altrimenti si possono avere i prodotti migliori, si possono avere gli scorci più belli, ma se non si è competitivi sul piano dei servizi e delle infrastrutture purtroppo molte occasioni alla fine si perdono.
E questo è il lavoro che abbiamo fatto, è un lavoro del quale io vado molto fiera, per il quale devo ringraziare ancora una volta il Ministro Fitto, tutti i suoi uffici e devo ringraziare il Presidente della Regione Rocca perché è stato molto facile e sicuramente appassionante lavorare insieme, per dare insieme risposte a una Regione che è la nostra, che amiamo particolarmente, ai suoi cittadini, e per poter valorizzare le tante potenzialità che forse non ha saputo esprimere finora.
Quindi chiaramente contiamo sulla collaborazione, sulla mobilitazione di tutti i livelli istituzionali, dei sindaci, dei presidenti di provincia. Penso che davvero se continueremo a fare questo lavoro come l'abbiamo fatto finora queste risorse arriveranno a terra nel tempo in cui ci devono arrivare e tanti cittadini che hanno aspettato tante infrastrutture per troppo tempo, finalmente riusciranno a vedere le risposte che attendevano. Grazie a tutti e buon lavoro.