Videomessaggio del Presidente Meloni all'Assemblea Confartigianato Imprese 2023
Tuesday, 21 November 2023
Il videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per l'Assemblea Confartigianato Imprese 2023.
Buongiorno a tutti,
voglio ringraziare il Presidente Marco Granelli per l’invito. Saluto tutti gli associati, gli imprenditori e gli artigiani presenti oggi all’Auditorium Conciliazione per l’Assemblea 2023 di Confartigianato Imprese.
Sono molto dispiaciuta di non essere riuscita a partecipare in presenza ai vostri lavori, come invece ero riuscita a fare lo scorso anno, mi sarebbe piaciuto anche per fare gli auguri di buon compleanno di persona al Presidente Granelli, ma ci tenevo in ogni caso a fare avere il mio contributo per il rispetto che il Governo nutre nei vostri confronti, nei confronti di chi ogni giorno si rimbocca le maniche e considera la propria attività, la propria impresa, come parte di qualcosa di più grande.
Ci tenevo anche per riflettere insieme a voi su alcune sfide cruciali che la società nella quale viviamo pone di fronte a ciascuno di noi, in particolare a chi come voi fa impresa.
Una di queste sfide è sicuramente l’impatto che l’evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica stanno avendo, e avranno sempre di più, sulla nostra vita quotidiana, compreso sul nostro modo di produrre. E la prima questione che dobbiamo porci è capire come cogliere le opportunità che questi cambiamenti offrono, senza però subirli passivamente, essendone invece protagonisti.
So bene che Confartigianato, il mondo dell’artigianato nel suo complesso, ha ben chiaro quanto questa sfida sia importante. È una consapevolezza che deriva dall’eccellenza delle nostre produzioni, dalla forza delle nostre radici, dalla solidità della nostra tradizione che da sempre è capace di coniugarsi con l’innovazione. Insomma, quell’unicum tutto italiano che nessun’intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire e forse neanche di eguagliare.
Fin dal nostro insediamento noi stiamo lavorando, passo dopo passo, per valorizzare questo patrimonio, per mettere al centro chi produce, per fare in modo che lo Stato sia finalmente un alleato di chi crea ricchezza e posti di lavoro. Abbiamo varato la riforma fiscale che l’Italia attendeva da decenni che si pone alcuni obiettivi di fondo: ridurre prevalentemente la pressione fiscale e riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuenti.
Stiamo velocemente approvando i decreti attuativi e tra le norme più innovative che abbiamo introdotto c’è quella relativa al concordato preventivo biennale per i contribuenti di minori dimensioni titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo, una possibilità che – come voi sapete benissimo - finora era preclusa a queste fattispecie.
Abbiamo poi scelto di mettere più soldi in busta paga e di sostenere la nuova occupazione.
Con questa manovra abbiamo confermato il taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro, abbiamo introdotto quel principio che ci è tanto caro e si riassume con “più assumi meno paghi”, cioè una super deduzione del 120% del costo del lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato e incrementano i propri dipendenti rispetto all’anno precedente. Super deduzione che arriva al 130% se si assumono mamme, giovani, disabili o ex percettori di reddito di cittadinanza.
A questo lavoro si accompagna l’impegno per affrontare il disallineamento delle competenze tra domanda ed offerta di lavoro, ormai un’emergenza per le nostre imprese, tema carissimo alla Confartigianato. Su questo, come sapete, la nostra attenzione è massima e il disegno di legge sul Made in Italy e la nascita del Liceo per il Made in Italy che prevede il disegno di legge sono alcune delle risposte che intendiamo dare al mondo produttivo per andare incontro a queste esigenze.
Provvedimenti concreti per risolvere problemi altrettanto reali, senza ovviamente dimenticare le grandi riforme di sistema che l’Italia attende da troppo tempo e che stiamo portando avanti per lasciare a chi verrà dopo di noi un’Italia migliore di quella che ci è stata consegnata. A partire – la voglio citare - dalla riforma della nostra architettura istituzionale.
Qualcuno potrebbe pensare che parlare agli artigiani di Costituzione sia un po’ fuori tema, però io penso che non lo sia affatto. Perché assicurare continuità, assicurare governi eletti dai cittadini, governi stabili con un orizzonte di legislatura, è in fin dei conti la più potente misura economica che si possa regalare all’Italia.
L’instabilità politica l’abbiamo pagata pesantemente, impedisce di portare avanti progetti di lungo periodo, di avere una strategia, di dare concretezza ad una precisa visione di sviluppo che è la precondizione per non sperperare risorse. E l’Italia, che non ha visto tutto questo negli anni, ha pagato troppo le conseguenze del suo sistema.
È ora di cambiare, e dare alla Nazione istituzioni più stabili, più efficienti, più veloci. Questo è il nostro obiettivo e sono certa che in questa sfida avremo sempre al nostro fianco chi, come gli artigiani e gli imprenditori, sa cosa vuol dire fare investimenti e programmare il futuro.
Grazie a voi, grazie per quello che rappresentate, grazie per quello che fate, grazie per i contributi che avete tante volte portato al confronto con il Governo ed avremo presto nuove occasioni di vederci.
Arrivederci.