L’azione di rivalsa

L’azione di rivalsa è uno degli interventi attuati in chiave europea dalla legge finanziaria 2007.

Per ciò che concerne l’ambito del contenzioso della Corte europea dei diritti dell’uomo, la legge prevede la possibilità per lo Stato di rivalersi nei confronti di regioni, enti locali ed enti pubblici in generale, al fine di recuperare le somme erogate per dare esecuzione alle sentenze di condanna della Corte di Strasburgo, in conseguenza di accertate violazioni delle disposizioni della Convenzione, cui abbia dato causa l’illegittima azione amministrativa dei suddetti enti.

L’esercizio del diritto di rivalsa è disciplinato dall’articolo 43 della legge 24 dicembre 2012, recante “Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea”, alla stregua del quale,  il recupero degli oneri sostenuti dallo Stato in esecuzione delle  sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, qualora l’obbligato sia un ente territoriale, avviene con provvedimento esecutivo emanato con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, previa intesa sulla determinazione dell’entità del credito dovuto allo Stato e sui termini di pagamento anche rateizzato da perfezionare con gli enti stessi.  Solo in caso di mancato raggiungimento dell’intesa, all’adozione del provvedimento esecutivo provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Unificata Stato-città ed autonomie locali. 

Per ovviare ai dubbi sorti in merito alla possibilità di azionare la rivalsa anche per le somme spese in regolamenti amichevoli, con l’articolo 1, comma 421 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è stata fornita l’interpretazione autentica del predetto articolo 43 “nel senso che il diritto di rivalsa si esercita anche per gli oneri finanziari sostenuti dallo Stato per la definizione delle controversie dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo che si siano concluse con decisione di radiazione o cancellazione della causa dal ruolo ai sensi degli articoli 37 e 39 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali".

Al fine di limitare/prevenire il contenzioso con gli enti territoriali, nel corso del 2016, su iniziativa dall’ANCI, è stato attivato, presso la Conferenza Stato – Città, una sede di confronto, a livello tecnico, per verificare la possibilità di trovare criteri condivisi per la concreta applicazione dell’istituto della rivalsa. Sono stati sottoscritti due Protocolli volti alla composizione dell’intesa tra Stato e gli enti locali in sede di rivalsa cercando di offrire un incentivo al pagamento delle somme dovute attraverso il meccanismo della rateizzazione. L’interesse principale perseguito dal Governo è quello di ottenere la restituzione delle somme in via bonaria, evitando l’insorgenza di contenzioso contro lo Stato.